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sabato 30 settembre 2023

ORDINE PUBBLICO
di Franco Astengo

 
Suscita grande preoccupazione la decisione del Governo di usare l'esercito per compiti di ordine pubblico. Una preoccupazione che va misurata ben oltre il numero degli effettivi che saranno impiegati nel lavoro di controllo del territorio, in luoghi strategici come aeroporti e stazioni ferroviarie.
Il segnale che ne deriva è quella di una irresistibile tendenza alla militarizzazione del territorio prima ancora che del conflitto e del contrasto a situazioni "devianti". Una situazione che, naturalmente, fa il paio con l'idea della chiusura dei porti e dell'utilizzo della marina militare: ricordando come, in questi casi, si tratti del respingimento dei migranti e non tanto della lotta ai cosiddetti "scafisti". Si tratta di un tema di grande delicatezza considerato che si intende rubricarlo alla voce "sicurezza" mentre l'esatta catalogazione del provvedimento dovrebbe essere quella di "repressione" esercitata senza individuare con chiarezza bersagli e limiti possibili degli interventi.
Debbono essere sollecitate, allora, le forze parlamentari della sinistra, democratiche e progressiste allo scopo di aprire immediatamente un dibattito su questo punto con l'eventuale coinvolgimento delle Camere in una precisa presa di posizione. Vale la pena, ancora, ricordare la definizione “democratura: regime politico improntato alle regole formali della democrazia, ma ispirato nei comportamenti a un autoritarismo sostanziale”; definizione usata da Eduardo Galeano per definire il modello sudamericano e da Pedrag Matvejevic per definire i sistemi dell'Est Europa cui si ispira direttamente la destra italiana.