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sabato 23 settembre 2023

POETI
di Cataldo Russo


Giorgia Meloni
 
Il libero arbitrio
 
Vuoi essere garbata o garbatella,
cara Giorgia, che di parole
ne sai fare tante da incantare
folle di plaudenti come faceva
il pifferaio di Hamelin?”,
le chiese il Signore come atto
di estrema generosità.
 
“Garbata?! No, non potrei, Signor mio.
Io sono una Gianburrasca
che sa condire qualsiasi tipo d’insalata
con le spezie dell’ipocrisia
e dell’inganno”.
 
“Garbatella allora?”
 
“Direi che le vie di mezzo
son già meglio per una che di
buono non ne fa mai una
e che promette di aiutare
chi stenta, ma poi lo spinge
giù dal burrone.
Se son garbata sa quanti
mi chiedono conto delle
mie azioni e quanti son pronti
a sputar sentenze e fare
i moralisti a più non posso?!
Così, da garbatella nessuno
fa caso a quello
che ho promesso
e non mantenuto perché
oggettivamente impossibile
fare delle chiacchiere
il sale della terra”.
 
“Dunque, ammette di essere
una bugiarda seriale!”
 
“Ah Signo’, siete proprio
bravo a fare le pulci a chi
fa uso dell’unico dono
che le avete dato, quello
della parola e della bugia”.
 
“I doni che io do si possono
usare in tanti modi e io speravo
nel buon uso, al servizio
del prossimo e del paese”.
 
“E io buon uso ne fo
pro domo mea e di mia
sorella e della famiglia
che uscir farò dall’anonimato
e dalla povertà”.