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martedì 3 ottobre 2023

A FIANCO DEI DISEREDATI
 


ANPI Crescenzago condivide e sottoscrive la lettera-appello della sezione ANPI ATM.
 
Oggi è la giornata nazionale della memoria delle stragi di migranti nel Mediterraneo, istituita dalla legge n.45/2016 in ricordo di chi ha perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria.
Oggi ricorre il decennale del naufragio in cui morirono, il 3 ottobre 2013, in mare, 368 tra bambini donne e uomini, a poca distanza da Lampedusa.
Partecipiamo alle varie manifestazioni di cordoglio, di indignazione e per un impegno umanitario sociale e politico in solidarietà con l'umanità sofferente, oppressa e sfruttata, per la fine di ogni guerra, per la pace e per la difesa del nostro pianeta.
Giuseppe Natale, ANPI Crescenzago


La strategia del governo Meloni sul fronte dei migranti e dei richiedenti asilo è CPR: consolidamento di quelli esistenti e costruzione di nuovi luoghi di detenzione e, per questa strategia, all’interno dell’ultima manovra sono stati stanziati oltre 40 milioni in tre anni per i Centri di rimpatrio. CPR è una parola d’ordine non nuova nella storia di questo Paese. Viminale e Ministero della Difesa stanno studiando dove realizzare quelli nuovi, almeno uno per Regione e, come indicato dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, saranno considerati di interesse nazionale per la sicurezza e dovranno sorgere lontano dai centri storici: in periferia, isolati e non visibili: “Le strutture devono essere in posti a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili, senza creare ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane". L’allestimento dei nuovi CPR sarà affidato al Genio militare. Accanto ai nuovi CPR assume un rilievo macabro e violento anche la volontà del “pizzo” che i migranti devono pagare per non esservi reclusi: 5000 Euro, il prezzo fissato dal ministro dell'interno Matteo Piantedosi, il riscatto da pagare per non finire in un CPR, ma Matteo Salvini ha spiegato che “chi sbarca a Lampedusa con un telefonino in mano e le scarpe ai piedi può pagare questo prezzo”. La Sezione Anpi-ATM-Milano considera inaccettabile tutto questo e, davanti a questa strategia che dimostra una volta di più la sola strada che un governo di chiara matrice fascista e razzista conosce e intende percorrere, chiede ad Anpi Provinciale di Milano una chiara e netta presa di posizione in tutte le sedi Istituzionali. Una presa di posizione che ad oggi non riusciamo a vedere e che si accompagna al silenzio delle Istituzioni cittadine. È un silenzio che ci preoccupa e ci amareggia, perché lo spirito e gli ideali dell’Antifascismo e della solidarietà fra i popoli sono le fondamenta della nostra idea di libertà e di democrazia e non consentono scelte diverse da una quotidiana lotta ideale e politica che contrasti in ogni momento questa strada perversa, incivile e antidemocratica. La città di Milano conosce già, da anni, la vergogna del CPR di Via Corelli, una gabbia capace di umiliare e di escludere e dove il diritto non entra, una gabbia che una città civile non può accettare. La Sezione Anpi-ATM-Milano considera i CPR un punto di non ritorno, una detenzione istituzionalizzata degli stranieri e dei migranti richiedenti asilo. Saremo sempre al fianco di chi segue la strada dell’intelligenza e della solidarietà, di chi si batte per capire i bisogni e cerca risposte e proposte. Chiediamo a tutte le sezioni ANPI della Città di sottoscrivere e condividere questo documento.
Il Comitato di Sezione ANPI ATM MILANO