ANPI Crescenzago
condivide e sottoscrive la lettera-appello della sezione ANPI ATM. Oggi è la giornata
nazionale della memoria delle stragi di migranti nel Mediterraneo, istituita
dalla legge n.45/2016 in ricordo di chi “ha
perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro paese per sfuggire alle
guerre, alle persecuzioni e alla miseria”. Oggi ricorre il decennale
del naufragio in cui morirono, il 3 ottobre 2013, in mare, 368 tra bambini
donne e uomini, a poca distanza da Lampedusa. Partecipiamo alle varie
manifestazioni di cordoglio, di indignazione e per un impegno umanitario sociale
e politico in solidarietà con l'umanità sofferente, oppressa e sfruttata, per
la fine di ogni guerra, per la pace e per la difesa del nostro pianeta. Giuseppe Natale, ANPI Crescenzago
La
strategia del governo Meloni sul fronte dei migranti e dei richiedenti asilo è
CPR: consolidamento di quelli esistenti e costruzione di nuovi luoghi di
detenzione e, per questa strategia, all’interno dell’ultima manovra sono stati
stanziati oltre 40 milioni in tre anni per i Centri di rimpatrio. CPR è una
parola d’ordine non nuova nella storia di questo Paese. Viminale e Ministero
della Difesa stanno studiando dove realizzare quelli nuovi, almeno uno per
Regione e, come indicato dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, saranno
considerati di interesse nazionale per la sicurezza e dovranno sorgere lontano
dai centri storici: in periferia, isolati e non visibili: “Le strutture devono
essere in posti a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e
sorvegliabili, senza creare ulteriore disagio e insicurezza nelle città
italiane". L’allestimento dei nuovi CPR sarà affidato al Genio militare.
Accanto ai nuovi CPR assume un rilievo macabro e violento anche la volontà del
“pizzo” che i migranti devono pagare per non esservi reclusi: 5000 Euro, il
prezzo fissato dal ministro dell'interno Matteo Piantedosi, il riscatto da
pagare per non finire in un CPR, ma Matteo Salvini ha spiegato che “chi sbarca
a Lampedusa con un telefonino in mano e le scarpe ai piedi può pagare questo
prezzo”. La Sezione Anpi-ATM-Milano considera inaccettabile tutto questo e,
davanti a questa strategia che dimostra una volta di più la sola strada che un
governo di chiara matrice fascista e razzista conosce e intende percorrere,
chiede ad Anpi Provinciale di Milano una chiara e netta presa di posizione in
tutte le sedi Istituzionali. Una presa di posizione che ad oggi non riusciamo a
vedere e che si accompagna al silenzio delle Istituzioni cittadine. È un
silenzio che ci preoccupa e ci amareggia, perché lo spirito e gli ideali
dell’Antifascismo e della solidarietà fra i popoli sono le fondamenta della
nostra idea di libertà e di democrazia e non consentono scelte diverse da una
quotidiana lotta ideale e politica che contrasti in ogni momento questa strada
perversa, incivile e antidemocratica. La città di Milano conosce già, da anni,
la vergogna del CPR di Via Corelli, una gabbia capace di umiliare e di escludere
e dove il diritto non entra, una gabbia che una città civile non può accettare.
La Sezione Anpi-ATM-Milano considera i CPR un punto di non ritorno, una
detenzione istituzionalizzata degli stranieri e dei migranti richiedenti asilo.
Saremo sempre al fianco di chi segue la strada dell’intelligenza e della
solidarietà, di chi si batte per capire i bisogni e cerca risposte e proposte.
Chiediamo a tutte le sezioni ANPI della Città di sottoscrivere e condividere
questo documento. Il
Comitato di Sezione ANPI ATM MILANO