Il
discorso di Biden fatto nella “stanza ovale” della Casa Bianca dimostra che il
desiderio dell’Occidente è quello di affiancare pienamente e senza veli la
follia mediorientale, autorizzando, con il “via libera” dato a Israele,
reciproche selvagge distruzioni e fornendo armi adeguate a incrementarle per la
gioia dei costruttori di morte e delle banche. L’irrazionalismo Occidentale
sembra volere toccare il suo diapason, dichiarandosi “reo confesso” per la
maternità delle guerre sul Pianeta (per tutto e contro tutti) e rinunciando
persino a trincerarsi dietro periodi del passato contrabbandati come ere
di grande razionalità. Per esempio: il secolo cosiddetto “dei lumi” cui si
fanno risalire molti dei cosiddetti “Alti Valori” del Vecchio e del Nuovo
Continente. Indubbiamente, per quanto concerne l’Illuminismo, si è trattato di
un momento di speranza per un Occidente diviso tra gli assolutismi religiosi,
astratti e indimostrabili, gli autoritarismi politici di derivazione
filosofica (Platone e i suoi giuramenti in verba magistri),
l’ignoranza di una popolazione abituata a “credere” anzi che a “pensare”. Poche
menti lucide e di rara perspicacia speculativa avevano definito la Ragione
addirittura “Dea”; poi si era capito che non poteva dirsi Ragione quella che
sfociava nell’odio del Terrore; quella che era totalmente incapace di spiegare
la realtà nella sua complessità e quella che produceva nel tempo, ma non tanto
tardivamente, il Napoleonismo. La delusione sopraggiunta aveva annullato
la speranza. Il primo a comprendere l’inganno degli Illuministi Francesi era stato un italiano, Vittorio Alfieri, che ne Il
Misogallo aveva messo a nudo la falsità di una Ragione artefatta e “costruita”
senza tener conto che la cultura allora dominante in Europa era impregnata di
assolutismi ciechi, religiosi e filosofici. Del resto, anche la Ragione
prodotta da una visione empiristica e sperimentale della realtà, quella di John
Locke e dell’Illuminismo inglese che mirava a stabilire un ragionevole
equilibrio tra una concreta volontà popolare rappresentata dal Parlamento
e la Monarchia, scriteriatamente ritenuta espressione terrena della
Divinità, aveva dovuto subire forti contraccolpi negativi a causa della presenza
religiosa, anglicano-calvinista. Oggi possiamo dire che i protestanti
inglesi con il loro puritanesimo addirittura più torvo di quello dei
beghini e bigotti cattolici, hanno dato la stura all’uso politico della
giustizia, consentendo la persecuzione nei tribunali statali degli uomini politici
scomodi con il ridicolo ricorso al me-too di tardone nostalgiche dei
tempi andati. Orbene, se anche l’esperienza politica inglese post-illuministica
ha deluso i razionalisti amanti della libertà ciò autorizza a definire
l’intero movimento sviluppatosi nel vecchio continente un
drammatico bluff. Le recenti guerre scoppiate in Europa e in Medio
Oriente confermano che la spirale dell’irrazionalità occidentale ha
continuato ad avvolgersi sempre con implacabile continuità storica e che non
può svilupparsi la Ragione in un ambiente culturale dove prevalgono le
fedi monoteistiche mediorientali e gli autoritarismi post platonici
dell’idealismo. Einstein, quando invoca un cambiamento della realtà postula che
vi sia un mutamento radicale della mentalità che l’ha creata. Ciò è
difficilissimo che avvenga oggi e certamente non era avvenuto nel secolo
dei lumi: la sbandierata prevalenza della ragione nelle scelte esistenziali dei
francesi camuffava una realtà ben diversa fatta di passionalità, di furore, di
giusta rabbia per una situazione (non più sostenibile) di privilegi delle
classi dell’ancienregime, di desiderio di rivalsa, di odio
vendicativo, di violenza. Solo la grandeur gallica ha potuto
parlare di luci (convincendo l’intero mondo) proprio nel momento in cui esse
erano spente per consentire per così dire un “regolamento di conti”, molto
giustificato in quel momento storico e in quelle condizioni sociali ma non
per questo luminoso. La Ragione per affermarsi tenta strade diverse
dall’aggressività violenta. Ed è difficile farlo capire ancora oggi come ieri. Le
luci spente dell’illuminismo (titolo di un mio libro di qualche anno
fa) continuano a essere tali.