Riassunte in questi termini le vicende di questi giorni fanno
ritornare alla mente gli antichi tempi della schedatura e della repressione
delle lotte della classe operaia avvenute nell’immediato dopoguerra, in un
ritorno ad un clima che può ben essere sintetizzato dalla proposte di riportare
all’esercito la gestione dell’ordine pubblico: “Chi ha filmato la giudice Iolanda
Apostolico, durante la manifestazione a Catania
dell’agosto del 2018? Chi ha conservato quel video per più di cinque anni? E
ancora: qualcuno aveva appuntato i nomi e i cognomi dei partecipanti a quella
manifestazione? C’è stata un’identificazione? Una schedatura? Qualche cassetto
è stato riaperto in queste ore per poter attaccare la magistrata?” Di “corpi separati” e “deviati” si parlò anche all’epoca dei
tentativi di colpo di stato, delle grandi stragi a partire da Piazza Fontana,
del rapimento Moro di Ustica. Nessuno, invece, parlò di corpi
separati quando, per molto tempo, la polizia di stato svolse una sistematica
repressione nei riguardi degli operai delle fabbriche che difendevano i loro
posti di lavoro e dei contadini che occupavano le terre dei latifondisti.
Non possiamo dimenticare quanto è stata lastricata di
sassi la via dell’inferno dentro del quale ci si è trovati nella lotta per la
sopravvivenza sociale e politica delle classi subalterne in questo paese. Quanto si è realizzato, di parziale, nell’inveramento del dettato
costituzionale è stato precipuamente per opera della classe operaia, dei
contadini in lotta, delle persone – donne e uomini – che hanno fatto il loro
dovere in un periodo nel quale ogni loro azione di lotta per l’emancipazione
sociale era soggetta a feroce repressione. Oggi quei tempi stanno
pericolosamente ritornando in una fase in cui compaiono diversi piani di
intervento: dalla “carica” alle ragazze e ragazzi che protestano per le vie di
Torino alla costruzione di ipotesi da vero e proprio “maccartismo” se non di “caccia
alle streghe” come compare sul tema del rapporto con la magistratura (con tanto
di odioso “attacco ad personam”). Da qualche
parte si comincia a parlare di “fascistizzazione”: sarà il caso di non lasciar
cadere questo allarme.