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mercoledì 4 ottobre 2023

SPORT, GIOVANI E PERIFERIE A MILANO
di Marino Marchesi

 

 
Cercasi una piscina per le calde estati milanesi 
 
Il centro balneare sportivo Franco Scarioni venne realizzato nel 1957 su progetto degli architetti Egizio Nichelli e Gino Bozzetti dell’Ufficio tecnico del Comune di Milano allora diretto da Arrigo Arrighetti. La struttura si estende su un’area di circa 23.200 mq e comprende al proprio interno oltre ad alcuni fabbricati a servizio dell’impianto (ingresso, uffici, spogliatoi, bar e locali tecnici), una struttura polivalente attualmente concessa in locazione all’Associazione Dilettantistica Parkour Milano. Nel 1989 arriva il primo stop. A causa di problemi strutturali l’impianto viene dichiarato inagibile e rimarrà chiuso fino al giugno 2003 quando viene riaperto a seguito di una ristrutturazione costata circa 12 milioni di euro di denaro pubblico!
Da quel momento la piscina viene gestita dalla società di proprietà comunale Milanosport S.p.A. che non programma per tempo gli interventi di manutenzione necessari fino ad arrivare al collasso del 2019 quando proclama l’ennesimo stop per ragioni di sicurezza. L’estate 2018 è stata l’ultima di apertura al pubblico del centro balneare, con punte di migliaia di cittadini nei week end più bollenti. Con nota in data 7 maggio 2021 la società Ingesport ha presentato una proposta di Project financing, ai sensi dell’art. 183 delD.Lgs. 50/2016 e ss.mm.ii., avente ad oggetto la realizzazione e la gestione di un complesso sportivo da realizzarsi nell’area del Centro Balneare “Scarioni”
Con deliberazione della Giunta Comunale n. 1332 del 23.9.2022, è stato riconosciuto l’interesse pubblico ed è stata approvata la fattibilità del progetto che prevede:
1.- la concessione dell’area (più di 23.000 mq.) all’operatore privato per un periodo di 42 anni;
2.- la trasformazione della piscina olimpionica che verrà sostituita da due nuove piscine più piccole (adulti/bambini) e la demolizione della vasca per bambini e della vasca dei tuffi;
3.- la realizzazione di un nuovo fabbricato destinato a centro fitness con piscina interna;
4.- la realizzazione di un’area a parcheggio su due livelli fuori terra per 246 posti auto;
5.- l’eliminazione di 1.000 mq. di verde e l’abbattimento di alcuni alberi.
l’aumento delle tariffe per l’ingresso alle piscine esterne che arriveranno a 18 euro nei weekend e 12 euro nei giorni feriali, mentre vengono previsti solo abbonamenti a prezzo di mercato per l’accesso al centro fitness.

 


Con due anni di anticipo lo stesso identico iter ha portato alla concessione del Lido di Milano alla medesima multinazionale spagnola, per 42 anni. Il risultato è sempre lo stesso. La profonda trasformazione degli impianti secondo logiche orientate al profitto. Per il futuro è già stata annunciata la stessa sorte anche per l’Argelati, mentre il Saini verrà affidato all’Università Statale di Milano. Un pezzo di storia di Milano e dei suoi tradizionali servizi di quartiere rischia di svanire. Diventa quindi urgente impegnarsi in difesa degli impianti sportivi che sono beni del patrimonio indisponibile dei comuni e quindi destinati a soddisfare l’interesse proprio dell’intera collettività.