TACCUINI
di Angelo Gaccione

Gaetano Previati: La Preghiera
Il
Trittico della Battaglia.
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Gaetano Previati: La Preghiera |
Il
Castello di San Giorgio di Legnano fu lasciato depredare a lungo, prima di
capirne l’importanza e sottoporlo a restauro e tutela. Persino il ponte
levatoio hanno lasciato portar via, e per decenni è stato ritrovo di
spacciatori e drogati, oltre che luogo di prostituzione. Il suo nome lo prende
da una antica chiesa dedicata al martire cristiano che l’iconografia ci
consegna mentre infilza il drago con la sua lunga lancia. Assieme ad un
convento di frati Agostiniani si trovava in quell’area. Castello che, come
sempre avviene quando a farsi la guerra sono famiglie potenti, passerà da una all’altra: dai Della Torre ai Visconti, dai Lampugnani ai Cornaggia.
Tutte famiglie che hanno lasciato la loro impronta nella toponomastica di
Milano. Dal 1973 è proprietà Comunale e vi si tengono interessanti iniziative
culturali, oltre a custodire un pregevole apparato di costumi e manufatti che
si ispirano al Palio, una sfilata in abiti storici per ricordare la Battaglia
di Legnano contro il Barbarossa. Ignoravo totalmente che nella più grande delle
sue sale fosse custodito il celebre “Trittico della Battaglia”, che il pittore
ferrarese Gaetano Previati aveva iniziato a dipingere tra il 1915 e il 1918. Si
presti attenzione alle date: siamo nel pieno di quella che non mi stancherò mai
di definire la grande macelleria, vale a dire, la Prima guerra mondiale.
Si tratta di tre tele gigantesche dal titolo “La Preghiera”, “La Battaglia” e “La Vittoria” che ho potuto ammirare nel corso di un Convegno dedicato alla poesia. La terza tela è rimasta incompiuta a causa dei gravi lutti familiari che lo avevano prostrato. Più che alla Prima guerra mondiale, l’artista si era ispirato alla Battaglia di Legnano e al Carroccio, e allora non c’è da stupirsi se le tre tele si trovino qui. Ma come ci sono arrivate? Sappiamo che per un certo periodo erano rimaste presso la galleria di Alberto Grubicy a Milano a seguito dell’esposizione alla Permanente nel 1916. Un decennio dopo saranno messe in vendita dalla Galleria Pesaro della stessa città e acquistate da Fabio Vignati. Quello che a noi può apparire oggi un “caso” fortunoso è stata invece una scelta meditata perché Vignati a quel tempo era sindaco di Legnano. E poiché ad una lontana pagina storica di Legnano il Trittico si ispirava, il sindaco lo acquista per farne dono alla sua città. Prima che fosse portata al Castello, l’opera si trovava al Museo Civico e il restauro avvenuto nel Duemila ce l’ha consegnata in tutta la sua forza.

Gaetano Previati: La Vittoria
