Era paradossale che la causa dell’europeismo, ossia
della pace, fosse affidata a un nazionalista, e i paradossi, si sa,
propongono problemi, non soluzioni. Infatti Orban, sul più bello, per un pugno
di euro, è uscito di scena e ha dato il via libera a una dichiarazione che
esprime la volontà di proseguire ad oltranza la guerra. Non ci sono altre
parole per definire il primo capitolo, Ukraine, delle Conclusioni del
Consiglio. È la dichiarazione di un’armata brancaleone al servizio dell’imperialismo americano, ovvero di un imperialismo alla fine dei suoi
giorni, travolto, come vediamo, dalla corruzione e da quella forma di idiozia
che prende il nome di militarismo. Anche il secondo capitolo, Enlargement
and Reforms, è frutto dello spirito guerrafondaio: l’allargamento
è stato ed è infatti il primo atto della guerra alla Russia – su questa via,
oggi l’UE precede addirittura la NATO. Finirà male, o forse bene, perché solo
sulle rovine dell’UE può nascere la nuova Europa.