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martedì 30 gennaio 2024

PIETRA D’INCIAMPO PER LIPPI FRANCESCONI
di Romano Zipolini*


 
Lucca. Era l’estate del 1944 quando Guglielmo Lippi Francesconi (nato a Lucca nel 1898), primario dell’ospedale psichiatrico di Maggiano, medico psichiatra dai metodi innovativi per il suo tempo, capì con certezza di essere controllato da vicino dai fascisti e con la famiglia si rifugiò nel paesino di Vecoli sulle colline lucchesi. Come primario si distinse per la sua ferma opposizione all’uso della camicia di forza e ad altri strumenti di contenzione, e per la volontà di ridare dignità ai malati ricoverati nella struttura. Dal 1942 ebbe posizioni sempre più contrastanti con le richieste del fascio di Lucca. Nell’estate del 1944, i rapporti si fecero sempre più tesi e sfociarono nella sua uccisione, nel settembre 1944, nell’Eccidio della Certosa di Farneta. Nel 2000, durante un congresso di psichiatria italo-tedesca, il professor Michael Von Cranach ricordò Lippi Francesconi come “uno degli esempi più luminosi in Europa di opposizione all’uso della psichiatria come strumento di sopraffazione e di violazione della dignità della persona…”.
 
*Presidente Anpi Lucca