I criminali di guerra
restano a piede libero, chi li denuncia va in galera. Ecco le mirabilie della
democrazia dei potenti. È fin
troppo chiaro, lo vogliono morto. Già da anni lo hanno seppellito
vivo. Ha osato denunciare le loro condotte criminali, i loro complotti, le loro
trame. Ha svelato al mondo di che pasta sono fatti gli Stati e i loro
cerimonieri, di quanto sangue grondano le loro “democrazie”, su quali
innominabili condotte si reggono i loro “valori”, su quali infami misfatti.
Hanno da tempo assassinato i princìpi dei padri fondatori e sovvertito quelli
elaborati dagli spiriti più lungimiranti, dalle menti più acute europee. Un tradimento
che assimila Gran Bretagna e Stati Uniti alle autocrazie autoritarie e
liberticide da cui a chiacchiere si vorrebbero distinguere. Il caso Assange ha
mostrato al mondo la deriva illiberale, l’illegalità tracotante dei
responsabili politici e militari di queste due nazioni. I documenti e i fatti
conclamati che WikiLeaks ha reso
pubblici, avrebbero dovuto portare i governanti degli Stati Uniti davanti alla
Corte Marziale, se ci fosse davvero giustizia, ed invece ci troviamo, come in
una commedia delle beffe, il denunciante dei crimini in galera e gli artefici
dei crimini a piede libero. Anzi, protetti dalla legge che hanno asservito ai
loro voleri, a ricoprire le cariche più alte. Ma se è fin troppo chiaro che
vogliono mettere il bavaglio ad Assange, e con lui alla libertà di stampa, al
giornalismo di inchiesta, è altrettanto chiaro che Stati Uniti e Gran Bretagna
non possono vantare oggi alcuna superiorità morale rispetto al peggio degli
altri Stati di cui si credono diversi. Se a condannare a morte Navalny è stato
l’autoritarismo dittatoriale del regime russo, come ci va ripetendo l’Occidente
“democratico” che ne ha preso le difese, sarà l’Occidente “democratico” ad
assassinare Assange. La “democratica” Inghilterra che lo ha prima incarcerato e
– se questo avverrà – consegnandolo ai boia della “democratica” America del
Nord. Naturalmente nell’indifferenza della “democratica” Europa che si ricorda
solo delle galere di Putin, ma si benda gli occhi sulla spietata realtà delle
sue; della pratica della pena di morte nella “civile democratica” America, dei
bombardamenti su migliaia e migliaia di civili incolpevoli e inermi. La verità
è che non ci sono criminali più criminali degli Stati armati. Non c’è giustizia
più feroce e criminale di quella asservita ai potenti intoccabili, non c’è
numero di individui che possa eguagliare la spietata dose di violenza che essi
amministrano (in tempo di pace armandosi con armi di sterminio, in tempo di
guerra scatenando l’inferno su civili inermi), e da questo punto di vista io
non vedo alcuna differenza fra la macelleria putiniana e quella del civile
democratico Occidente.
PIAZZA DEL LIBERTY
Consolato inglese di Milano
Milano,
20 febbraio 2024, Piazza del Liberty. In contemporanea con le proteste in
favore della liberazione di Assange a Londra, anche noi ci siamo mobilitati a
Milano sotto il Consolato della Gran Bretagna al grido di vergogna, per la
condotta della giustizia e del governo inglesi. Accolta con uno scrosciante applauso la notizia che il Comune di Bologna ha assegnato, come ha già fatto Napoli, la cittadinanza onoraria ad Assange. [Le foto sono state scattate da
Giovanni Bonomo]