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venerdì 16 febbraio 2024

MORTE ASSISTITA
di Vittorio Melandri



La lettura del titolo "il malato non va mai lasciato solo", speso a sostegno del fronte del no al suicidio assistito, mi ha suggerito l'idea che suoni davvero beffardo. Beffardo perché siamo nel paese in cui, dopo aver varato nel 1978 un "Servizio sanitario nazionale" all'avanguardia nel mondo, da almeno un trentennio si è fatto di tutto per smontarlo, e l'effetto principale dello smontaggio tuttora in corso d'opera, la trasformazione dei malati pazienti in malati clienti, ha proprio lasciato i malati sempre più soli, lasciando a carico del pubblico i costi (sempre meno finanziati) e a favore della "sanità privata" gli utili. La solitudine del malato si scopre e si addita però, proprio quando, grazie alla Corte Costituzionale, si è aperto un varco nel muro della colpevole assenza legislativa, e qualcosa si può finalmente fare, per non lasciare soli i cittadini malati che non sopportando più la propria condizione, chiedono di essere aiutati a morire. Faccio mie queste parole di Franco Battiato, “... non sono né mussulmano, né induista, né cattolico. Come si fa a dire: sono questo o quello?... Ritengo che la religiosità, il rapporto con il sacro, sia possibile soltanto come vicenda privata, intima. Diffido della religione ridotta a istituzione, di chi ti vuole convertire, di chi cerca di evangelizzarti”, ovvero aggiungo, di chi vuole imporre a chi crede diversamente da lui, il proprio modello di vita, anche quando il legislatore per fortuna di noi umani, può legiferare varando norme che consentano, non che obblighino. Purtroppo in questo paese il "potere temporale" del capo della chiesa cattolica si è trasformato senza mai venire meno, ed anche se le vocazioni sacerdotali sono quasi svanite (al punto che la consacrazione di un nuovo prete fa notizia), la “moral suasion” di fonte ecclesiale ha effetto come al tempo del Papa Re, che ha ucciso in culla la Repubblica Romana, e ritardato di un secolo la nascita della Repubblica Italiana. Ovviamente i cattolici hanno pieno diritto a non utilizzare la legge che regolamenta il divorzio, la legge che regolamenta l'accesso alla interruzione della gravidanza, nessuno li obbliga, e sempre ovviamente si può anche essere cattolici e panettieri, cattolici e giuristi, ma come il panettiere non fa il pane perché cattolico, il giurista non dovrebbe interpretare la legge in quanto cattolico. Ma per questo grado di laicità nel nostro paese dovremo aspettare un altro Gesù, capace di scacciare ancora una volta i mercanti dal tempio, quello di oggi, il Parlamento, in cui si celebra quella speciale "eukharistia - rendimento di grazia" che è la nascita delle leggi, che non possono che essere laiche.