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giovedì 8 febbraio 2024

SIPARIETTO ANTIFASCISTA
di Vincenzo Talarico


Mussolini e Hitler
I due compari
 
Ottava puntata
 
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Un giovane con i capelli e la barba bionda si presenta al Viminale alla Commissione della discriminazione.
Dichiara di essere nato in Galilea da padre e madre ebrei e di essere stato battezzato a 33 anni.
È Gesù Cristo. La commissione resta interdetta.
Dopo una lunga discussione Gesù Cristo viene discriminato per meriti speciali essendo nato in una mangiatoia.
 
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Le sentinelle del monumento a Vittorio Emanuele credono di avere avuto una visione: la pietra tombale del milite ignoto si è alzata.
Ciò si ripete per varie sere. La voce giunge a Mussolini che decide di vegliare lui stesso.
E non solo la pietra si solleva, ma il milite ignoto esce fuori. Mussolini lo insegue e gli chiede dove va. “E chi lo sa! risponde il disgraziato, “ma in ogni modo me ne vado…
Perché?”
Perché sono ebreo!”
 
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A scuola la maestra dice: “I bambini che hanno la madre ebrea alzino la mano destra”. Qualche scolaro obbedisce. La maestra riprende “Chi ha il padre ebreo alzi la mano sinistra”. Qualche altro esegue. “Chi ha entrambi i genitori ebrei alzi tutte e due la mani…
Si sente un tonfo: è caduto il crocifisso appeso al muro dietro la cattedra.
 
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Hitler vuole passare la manica con le sue truppe.
Il Comando dice che è impossibile. Lui insiste ma gli altri non approvano.
Allora Hitler dice: “Una volta ci fu un uomo che con una verga magica aprì il Mar Rosso e fece passare sull’altra riva il suo popolo”.
Verissimo”, rispondono gli altri; “Fu Mosè”.
Ebbene, se Mosè è morto la verga deve ancora esistere. Cercatela”.
Bene, eccellenza, la verga esiste ancora, ma è conservata nel British Museum”.
 
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Hitler arriva a Roma ossequiato da Mussolini che gli presenta i suoi gerarchi… chiacchiere, complimenti, sorrisi. Ma si fa tardi. Hitler vuole guardare l’ora ma non trova l’orologio.
Allora Mussolini si volta severamente verso Starace e gli dice:
“Sei proprio sciocco, Achille. Tira fuori l’orologio!”
 
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Detta da Mascagni: “L’antica Italia aveva Rossini e Bellini. La nuova, tanto più grande, ha invece Rossoni e Belloni”.
 
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Hitler, arrivando in Italia, legge con grande soddisfazione le scritte dei muri.
Benché non le capisca bene le apprezza assai. Finalmente gliene viene sotto gli occhi una che non riesce a spiegarsi. Chiede allora a Ciano la spiegazione.
Ciano, imbarazzato, spiega la sigla: “Evviva la Federazione Italiana Consolidamento Asse”.
La sera, al pranzo ufficiale, Hitler risponde al brindisi del Duce e conclude con la famosa scritta. Allora il duce gli stringe la mano dicendo: “Bravo, amico, mi fa tanto piacere sentirvi parlare così, mi avevano detto tutt’altro”.
 
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I coristi dell’Opera di Berlino, venuti a Roma per delle recite al Reale, per l’entusiasmo del vino dei Castelli mutarono il saluto “Heil Hitler” in “Ein liter”.
 
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Bruno Mussolini e Edda Ciano vanno dal Papa a confessarsi.
Al ritorno a casa il padre chiede come è andata.
Dice Bruno: “Mi ha dato come penitenza tre giri intorno a S. Pietro
E a te, Edda?” 
A me ne ha fatti fare cinque.
Va bene”, dice il padre “domattina ci vado io
Allora i due figli, in coro: “Papà, portati la motocicletta!”