SIPARIETTO
ANTIFASCISTA
di Vincenzo Talarico
Mussolini e Hitler
I due compari
Ottava
puntata
*
Un
giovane con i capelli e la barba bionda si presenta al Viminale alla
Commissione della discriminazione.
Dichiara
di essere nato in Galilea da padre e madre ebrei e di essere stato battezzato a
33 anni.
È
Gesù Cristo. La commissione resta interdetta.
Dopo
una lunga discussione Gesù Cristo viene discriminato per meriti speciali
essendo nato in una mangiatoia.
*
Le
sentinelle del monumento a Vittorio Emanuele credono di avere avuto una
visione: la pietra tombale del milite ignoto si è alzata.
Ciò
si ripete per varie sere. La voce giunge a Mussolini che decide di vegliare lui
stesso.
E
non solo la pietra si solleva, ma il milite ignoto esce fuori. Mussolini lo
insegue e gli chiede dove va. “E chi lo sa!” risponde il
disgraziato, “ma in ogni modo me ne vado…”
“Perché?”
“Perché
sono ebreo!”
*
A
scuola la maestra dice: “I bambini che hanno la madre ebrea alzino la mano
destra”. Qualche scolaro obbedisce. La maestra riprende “Chi ha il padre
ebreo alzi la mano sinistra”. Qualche altro esegue. “Chi ha entrambi i
genitori ebrei alzi tutte e due la mani…”
Si
sente un tonfo: è caduto il crocifisso appeso al muro dietro la cattedra.
*
Hitler
vuole passare la manica con le sue truppe.
Il
Comando dice che è impossibile. Lui insiste ma gli altri non approvano.
Allora
Hitler dice: “Una volta ci fu un uomo che con una verga magica aprì il Mar
Rosso e fece passare sull’altra riva il suo popolo”.
“Verissimo”,
rispondono gli altri; “Fu Mosè”.
“Ebbene,
se Mosè è morto la verga deve ancora esistere. Cercatela”.
“Bene,
eccellenza, la verga esiste ancora, ma è conservata nel British Museum”.
*
Hitler
arriva a Roma ossequiato da Mussolini che gli presenta i suoi gerarchi…
chiacchiere, complimenti, sorrisi. Ma si fa tardi. Hitler vuole guardare l’ora
ma non trova l’orologio.
Allora
Mussolini si volta severamente verso Starace e gli dice:
“Sei
proprio sciocco, Achille. Tira fuori l’orologio!”
*
Detta
da Mascagni: “L’antica Italia aveva Rossini e Bellini. La nuova, tanto più
grande, ha invece Rossoni e Belloni”.
*
Hitler,
arrivando in Italia, legge con grande soddisfazione le scritte dei muri.
Benché
non le capisca bene le apprezza assai. Finalmente gliene viene sotto gli occhi
una che non riesce a spiegarsi. Chiede allora a Ciano la spiegazione.
Ciano,
imbarazzato, spiega la sigla: “Evviva la Federazione Italiana Consolidamento
Asse”.
La
sera, al pranzo ufficiale, Hitler risponde al brindisi del Duce e conclude con
la famosa scritta. Allora il duce gli stringe la mano dicendo: “Bravo,
amico, mi fa tanto piacere sentirvi parlare così, mi avevano detto tutt’altro”.
*
I
coristi dell’Opera di Berlino, venuti a Roma per delle recite al Reale, per
l’entusiasmo del vino dei Castelli mutarono il saluto “Heil Hitler” in “Ein
liter”.
*
Bruno
Mussolini e Edda Ciano vanno dal Papa a confessarsi.
Al
ritorno a casa il padre chiede come è andata.
Dice
Bruno: “Mi ha dato come penitenza tre giri intorno a S. Pietro”
“E
a te, Edda?”
“A
me ne ha fatti fare cinque.”
“Va
bene”, dice il padre “domattina ci vado io”
Allora
i due figli, in coro: “Papà, portati la motocicletta!”
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