C’è chi si libera dei libri (li vende, li regala o addirittura li butta! - cosa inaccettabile), mah!
Occupano molto spazio e rendono i
traslochi quasi impossibili... è vero, ma è certamente un errore liberarsene,
poiché come diceva Terzani in un documentario relativamente recente, “i libri
ti trasmettono il loro sapere anche solo per osmosi, se li si ha attorno,
se ci si vive in mezzo. Non è necessario sempre leggerli, ma sapere dove sono
quando si ha bisogno di consultarli”. Diverso e complementare,
è il leggerli in biblioteca (o il prenderli in prestito), o in libreria... È
strano, misterioso, ma sono i libri che ti dicono quando vogliono essere letti
(in che fase della nostra vita). Ma appunto, devono essere lì, li si deve
respirare...
Detto questo, è vero che il 90 per cento dei libri che si stampano da (almeno)
vent’anni a questa parte sono “falsi” libri, cioè contraddicono lo spirito con
il quale sono stati scritti, stampati in principio (e cioè, per educare lo
spirito delle persone, per svilupparne il senso critico e testimoniare “il
selvaggio dolore di essere uomini” - leggera variazione del finale di “Ballata
delle madri” di Pasolini) e, in questo senso, si potrebbero buttare, ma... Il
rapporto fisico con i libri è fondamentale. Il rapporto cartale! L’e-book,
non è niente. [3 novembre 2017]