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giovedì 7 marzo 2024

CONTROVERSIE



Care compagne e cari compagni la reazione da pensiero unico suscitata dal post di Donatella Di Cesare al riguardo di Barbara Balzerani mi è parsa pervasa di compiacimento per la sconfitta epocale, con relativa cancellazione, delle idee e dei progetti politici di cambiamento di una intera stagione storica. Così ho provato, pur nella mia personale inadeguatezza culturale, ad abbozzare una riflessione che mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione scusandomi per il disturbo.“La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee”. 
 
Ha sbagliato la compagna Donatella Di Cesare:
1) a cancellare il post “La tua rivoluzione è stata anche la mia”;
2) a ritornare sul vecchio argomento dei “compagni che sbagliano” (Le vie diverse).
Ha sbagliato perché la sconfitta è stata ed è di tutti: di chi ha adoperato la critica delle armi e di chi ha adoperato le armi della critica. La tragedia di un’epoca come “album di famiglia” male parafrasando Rossana Rossanda.
Torniamo così all’origine di una generazione che voleva cambiare nel profondo quella che riteneva la sostanza di una società ingiusta e non voleva in partenza disporre di modelli e di ideologie preparate: purtroppo trovò per strada quelle sbagliate e finì per scegliere comunque i percorsi più impervi finendo nel vuoto della storia. L’esito di questo cumulo di errori ha provocato la montagna di una gigantesca rivoluzione passiva, ha cancellato prima di tutto la lotta di classe intesa come riferimento ultimo per quella riappropriazione che proprio Di Cesare rivendica come “identità della rivoluzione”. La logica del mercato, dell’individualismo consumistico e competitivo criminalizza il conflitto sociale e l’eguaglianza può attendere mentre l’odio si propaga nell’olocausto del senso d’umanità manganellando la voglia di pace.
Franco Astengo