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martedì 26 marzo 2024

IN DIFESA DI SALVINI
di Giulia Contri

Guido Salvini
 
Colpire un giudice che esercita bene la giustizia perché cento non osino esercitarla.
 
La dott.ssa Giulia Contri Piscopo, socia della Società Amici del Pensiero Sigmund Freud di Milano, che ha avuto a che fare professionalmente con Salvini come perito in una causa in cui lui era giudice, ci ha fatto pervenire una sua significativa valutazione sulla serietà professionale di Salvini da lei sperimentata sul campo, che volentieri pubblichiamo.
 
Giustamente ODISSEA dà un titolo da giallo, Il “Corriere” e il giudice, e il giudice Salvini, di rincalzo, “Colpirne uno per educarne cento”, alla risposta che dalle pagine de Il Dubbio Salvini dà all’ “ignobile” e “velenoso“ articolo del Corsera di sei giorni fa, che attacca questo giudice integerrimo per un numero altissimo, più di 300, da ‘codice rosso’, di procedimenti arretrati e assai delicati che egli avrebbe lasciati in sospeso all’atto di andarsene in pensione, dando segno di gravissima incuria e disaffezione professionale. E di giallo mal fantasticato, mal inventato, mal congegnato si tratta in questa spregevole montatura. So di poterlo dire in quanto: per noi cittadini desiderosi di giustizia e di trasparenza dell’operato delle Istituzioni; per noi cittadini che per tutti questi anni ci siamo informati del lavoro serio e diuturno di Salvini, sempre garantista e disponibile ad ascoltare tutti, e sempre nei tempi (uso le stesse parole che Salvini usa nel suo articolo su Il Dubbio denunciando ‘vendetta postuma’ della giurisdizione); per noi cittadini che l’abbiamo sempre seguito, oltreché come giudice in processi di normale amministrazione, come Consulente della Commissione Parlamentare antimafia, della Commissione sul sequestro Moro, o come incaricato delle stragi, tra le quali anche quella di piazza Fontana; tutte le cause di grande interesse collettivo, sono state da lui condotte senza mai lamentele da parte di nessuno, anzi sempre concluse con soddisfazione di tutte le parti  in causa.
Sto parlando come socia della Società Amici del Pensiero Sigmund Freud di Milano, incaricata da un avvocato milanese quattro anni fa della perizia su un suo difeso implicato in una causa complicatissima, in cui giudice era Guido Salvini, e che si è conclusa nei tempi preannunciati con l’assoluzione dell’imputato per non aver commesso il fatto. Di Salvini mi ha colpito l’aperura mentale e culturale all’ascolto in processo delle ipotesi da me formulate come psicoanaliticamente fondate, e che egli capì come giuridicamente sfruttabili per il caso in causa. Pronunciarmi oggi a favore della serietà professionale, che ho sperimentato sul campo, di un professionista come Guido Salvini mi conforta al pensiero che esiste la possibilità della cooperazione tra ambiti culturalmente diversi ma scientificamente concomitanti ad una meta comune, la difesa e il giudizio di soggetti che incappano nelle maglie di una giustizia che ha da esser seriamente meditata.