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mercoledì 27 marzo 2024

IN ORDINE SPARSO VERSO LA SCONFITTA
di Angelo Gaccione


 
M
entre i guerrafondai di ogni fede e luogo si coalizzano (mercanti di armi, finanza, governi, partiti quasi al completo e con rare eccezioni, l’intera stampa filogovernativa che li sostiene - anche qui con rarissime eccezioni -), il mondo pacifista e quanti alla guerra si oppongono, procedono in ordine sparso avviandosi verso una sicura sconfitta alle elezioni europee. Neppure le gravi parole di Macron, la sciagurata politica estremista della von Der Leyen e dei vertici di Bruxelles che hanno allarmato l’intera Europa, sono servite a convincere i partiti minori e i movimenti più vivaci e sensibili della società italiana, a mettersi assieme. Una lista comune su una parola d’ordine perentoria contro la guerra, avrebbe attirato le simpatie di vasti strati della popolazione che su questo punto la pensa in modo completamente diverso dal campo largo guerrafondaio che assomma Partito Democratico, Fratelli d’Italia, Lega Nord, Forza Italia, Azione, Italia Viva, la parte più opportunistica e sprovveduta dei Cinque Stelle (quella che non è né carne né pesce), e i rimasugli di quel piccolo stagno dentro cui nuotano i girini di Toti, Lupi, Brugnaro e così via. Questa competizione elettorale che ha la guerra in primo piano, avrebbe potuto essere un’ottima occasione per trasformarla in un referendum tra loro e noi. Tra quanti spingono all’apocalisse nucleare e quanti si sono messi dalla parte della vita. Tra quanti stanno preparando la distruzione totale e quanti vi si oppongono con i pochi mezzi che hanno. Li avremmo potuti sconfiggere come è avvenuto sul nucleare o sull’acqua pubblica, ma i partiti minoritari che pure alla guerra si oppongono, hanno mostrato tutto il loro settarismo, e diciamolo apertamente, tutta la loro stupidità politica, la loro incapacità a sentire il polso del Paese. Diversi dei loro leader non hanno avvertito il minimo dovere al confronto; di rispondere a delle semplici email, di dire una parola su ciò che da più parti veniva suggerito. Arroganti come il peggio della cloaca che si annida nella vetusta partitocrazia. A chiacchiere si ritengono diversi dai loro avversari, nei fatti si comportano come loro, pari pari. Dunque la diga popolare che avrebbe potuto arginare i signori della guerra, se si fosse lavorato seriamente all’unità e se si fosse avuto consapevolezza della posta in gioco, non ci sarà. Non essendo venuta fuori una proposta convincente sorretta da un blocco ampio e compatto, è quasi certo che l’astensionismo sarà ancora più alto delle tornate elettorali precedenti. Lo sbarramento al 4% non ci permetterà nemmeno di avere, al Parlamento Europeo, il pugno di lucidi e consapevoli oppositori pacifisti e disarmisti a cui aspiravamo. E non ci resterà che leccarci le ferite.