Firenze è
sempre bella e Piazza della Signoria dà il meglio di sé, sia che la luce del
mattino la indori, sia che panciute nuvole grigie l’attraversano basse spinte
dal vento, per scomparire dietro la Torre di Arnolfo e disperdersi verso le
colline, in una giornata grigia. Sono oramai 26 anni, e precisamente dal
lontano 1998,che l’Associazione di Volontariato Idra
è attiva nella città che fu di spiriti illuminati come don Lorenzo Milani,
Giorgio La Pira, Ernesto Balducci e tanti altri che avrebbero apprezzato l’apostolato
civile di questa vivacissima Associazione che si muove e agisce in difesa
degli interessi della tutela del bene pubblico, della promozione della qualità della vita, dell’ambiente e dei diritti
dei cittadini, rifiutando ogni compromesso. Soprattutto quello di non scendere
a patti e di non utilizzare denaro pubblico o di sponsor privati per le sue attività.
Ecco un breve passaggio delle sue ragioni teoriche e programmatiche: “Idra fonda
la propria azione sui risultati di un impegno complesso e articolato di studio,
che richiede tempo e consapevolezza dei limiti e delle condizioni che
permettono di produrre informazione indipendente”. Encomiabile il magistero pubblico, divenuto quasi quotidiano, di
Girolamo Dell’Olio, l’esponente più in vista di questa organizzazionefiorentina,
l’uomo armato di cartelli, l’uomo sandwich che porta il suo
corpo, il suo giornale parlato appeso al collo interagendo con i passanti tra
Piazza della Signoria, sede del Comune, e Piazza del Duomo, sede della presidenza della Giunta Regionale Toscana, ubicata nel magnifico Palazzo Riccardi Strozzi Sacrati. Da qualche tempo Dell’Olio
svolge la sua azione socratica alla maniera dialogica propria del filosofo
ateniese. Mostra i suoi cartelli scritti a mano su temi di notevole importanza
(valga per tutti lo sventramento operato dal Tav per l’alta velocità) ai
passanti con cui interloquisce, e lo fa in maniera gentile, rispettosa,
facendoli riflettere, spargendo il dubbio, obbligandoli a riconsiderare una
verità diversa da quella diffusa dagli organi di stampa, spesso compiacenti col
potere. Il confronto come esercizio prezioso di democrazia il suo, fatto di
impegno personale spesso gravoso e senza temere di essere solo.