Credere ai francesi, nonostante Macron? Notizie
provenienti dal sistema mass-mediatico occidentale danno per certa l’intenzione
di Donald Trump, dopo gli scontri avvenuti con varie agenzie
governative nel corso del suo mandato, di “drenare” la palude del Deep
State Statunitense costituita da Agenzie speciali d’intelligence, CIA,
FBI, Pentagono Federal Communications Commission, Federal Trade
Commission; e ciò, conferendo più poteri alla Casa Bianca ed evitando al
Presidente americano di continuare ad apparire come una marionetta mossa
da occulti “pupari”.Naturalmente, anche se la news non è riportata
dai media, l’intenzione di “pulizia” di Trump non potrebbe ignorare
il più grande e cancrenoso bubbone del Paese d’Oltreoceano che è quello
della “giustizia” (comune peraltro anche
all’altro Stato Anglosassone, il Regno Unito di Gran Bretagna). I due
Paesi egemoni dell’Occidente hanno avuto l’impudenza di esportare in tutto
il Nuovo e il Vecchio Mondo, un sistema giustiziale che, nel nome e nell’apparenza
di un’ipotetica “indipendenza e autonomia” di giudici e pubblici accusatori
permette di usare i procedimenti giudiziari come clavi micidiali
per “liberare” il campo della politica da presenze scomode o ingombranti. E ciò
facendo anche ricorso, e a dispetto del ridicolo, alle accuse del “me-too”
usate come strumenti antidiluviani per una vera e propria “caccia alle
streghe”. Il “piano” appare, come suole dirsi “troppo bello per essere
vero”; anche perché permetterebbe di fare luce sui misteriosi rapporti tra la
CIA e alcune sigle terroristiche mussulmane come Al
Quaida e ISIS.E ciò, secondo un voto ventilato da “Le Monde” nell’articolo
“L’Isis, la Cia e noi poveri mortali”.La tesi dei cugini
d’Oltre-alpe non è nuova.
Già all’epoca
degli attentati alle torri gemelle di New York, in base a un’idea
sviluppatasi in Francia, gli organizzatori islamici sarebbero
stati finanziati adeguatamente e occultamente dagli Stati Uniti (rectius:
CIA) per alzare il livello della guerra all’Islam con una repressione più ampia
e feroce e con l’istituzione di un luogo barbarico di torture come Guantanamo.Questa tesi era stata quasi dimenticata,
con il passare degli anni, ma il giorno 23.3.2024 una nuova strage è stata
compiuta e rivendicata dall’ISIS alla Casa dei Concerti di Mosca, causando
un numero enorme di vittime civili. In questo caso, alla domanda
sempre ragionevole per capire la motivazione di ogni gesto apparentemente folle
del “Cui prodest?” è difficile dare una risposta di uguale buon
senso. Se, infatti, si replica: - Alla causa Islamica? - Non è
difficile escludere che tale “causa” abbia il benché minimo collegamento
logico con l’attacco ai civili di Mosca. È più facile allora provare a
trovare una risposta razionale ponendo la domanda “Chi danneggia quel
gesto di distruzione indiscriminata?” La risposta potrebbe essere univoca
e senza timore di sbaglio: Putin! Ciò comporta che si
debba proseguire con un’altra domanda: “Chi può odiare tanto Putin?”.
Rispondere
indicando solo Zelensky non sembra molto sagace. In primis, il
Presidente Ucraino se avesse veramente voluto di essere il mandante degli
attentati avrebbe incaricato, per farlo, i suoi fedeli neo-nazisti dei
battaglioni Azov e non dei mussulmani. In secondo luogo avrebbe dovuto
mettere in conto di essere il destinatario degli effetti dell’ira funesta del
Presidente Russo, plebiscitariamente eletto e quindi più forte che prima. In
terzo e non ultimo luogo, l’aspirante eroe Volodymir non avrebbe tradito
il suo ruolo di martire della causa indipendentista macchiando la sua
immagine come un vile attentatore e carnefice di civili. Allora: se non
Zelensky chi? Bisogna dare credito ai Francesi, anche dopo che si sono fatti
imporre (chissà da chi?) un Presidente come Macron? Comunque, in
conclusione e ritornando a Trump è ben difficile che la potente macchina
del “cupio dissolvi” Occidentale, ormai (sia pure solo
sotterraneamente) nelle mani di “burocrati” fuori controllo e
sostanzialmente gestita da spie e da generali assetati di potere e di
sangue possa essere arrestata dall’esito delle prossime elezioni presidenziali
Statunitensi.E ciò, anche da parte di un uomo testardo, volitivo e intelligente come
Trump (ammesso che quei poteri da lui minacciati gli consentano di vincere le
elezioni.Il suo Paese è ormai inevitabilmente l’emblema del disfacimento etico
e politico della nostra cosiddetta “civiltà” e prima o poi se ne accorgeranno
anche i “beoti” dell’Unione Europea.E forse persino quelli che
hanno fatto il militare a Cuneo, come diceva Totò dall’alto della sua
acutissima e sottilissima “napoletanità”.