SE VOTERAI PD
di Angelo Gaccione
In questi
giorni sul telefonino ho ricevuto vari messaggi sulle intenzioni di voto per le elezioni dell’8 e del 9 giugno. Tre riguardano elettrici del Pd. Una, di cui
nutro affetto e stima, ha motivato la sua convinzione sostenendo di votare
candidati che sono contro la guerra. Un’altra ancora, greca di origini e di cui
sono amico da tempo, ha fatto il nome di Cecilia Strada. La terza, di nome
Giovanna, mi è comparsa con il numero di telefono all’interno di una chat e
scrive: “Sono sempre più convinta di votare Pd”. Ovviamente ognuno agisce
secondo i propri convincimenti e la propria coscienza ed è libero di dare il
voto a chi vuole. Ma alle due amiche che hanno fatto cenno a candidati contrari
alla guerra, mi permetto di dire di non farsi soverchie illusioni: la posizione
dei vertici dirigenziali di questo partito sono netti e precisi: continuare a
mandare armi in Ucraina, sostenere la guerra e le decisioni degli
anglo-americani e della Nato fino a quando occorrerà. Altro che pace. La prova,
del resto, l’abbiamo avuta subito. Appena Marco Tarquinio, ex direttore del
quotidiano “Avvenire” e ora candidato indipendente nelle liste del Pd ha pronunciato
qualche parola saggia contro la guerra, lo si è subito liquidato: “Le sue
sono posizioni personali”. Amen. Quanto a Cecilia Strada, non ha
osato nemmeno squittire.
La prima in alto è la bomba russa
ammazza e devasta come tutte le altre
ammazza e devasta come tutte le altre