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venerdì 2 agosto 2024

COME UN IRTO FIORE
di Gabriele Scaramuzza

 

Raccolte parziali di poesie di Antonia Pozzi non mancano; esemplificando, se guardiamo agli anni più recenti, la prima in ordine di tempo si deve a Gabriella Rovagnati: Parole/Worte (Wallstein Verlag, Göttingen 20o8), dove all’originale italiano si affianca un’encomiabile traduzione in tedesco. Antonia Pozzi, Desiderio di cose leggere, a cura di Elisabetta Vergani (prefazione di Eugenio Borgna, Salani, Milano 2018); Antonia Pozzi, A cuore scalzo. Poesie scelte (1929-1938), a cura di Graziella Bernabò e Onorina Dino (Ancora, Milano 2019); Antonia Pozzi, Appoggiami la testa sulla spalla. Poesie d’amore e d’amicizia, a cura di Graziella Bernabò (Ancora, Milano 2024). Senza contare L’Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti (Ponte alle Grazie, Milano 2021): un notevole romanzo-antologia potremmo dire, di Paolo Cognetti appunto. Originale è la scelta delle poesie da parte di Onorina Dino; ovviamente ognuno potrà lamentare la mancanza di questa o quella poesia a lui più congeniale. Ma c’è coerenza, oltre che metodica, anche tematica in questa variegata raccolta. Mi piace pensare che il filo rosso che la percorre sia il salire - i monti stanno anche nel titolo - nelle sue valenze soprattutto spirituali. Tematiche esistenziali e religiose in senso ampio (non confessionale) non mancano; c’è il gusto per la bellezza naturale, l’Odore di verde, e le loro risonanze interiori. Ricordo poi certa ricorrenza del tema della morte, con un sottostante pacifismo: In un cimitero di guerra, Funerale senza tristezza
Ai singoli componimenti seguono commenti non formali ma non ignari della tenuta compositiva e lessicale dei versi. E volti a penetrare il vissuto che nei versi traspare - un vissuto non solo personale, ma intriso di rinvii alle cose esterne, agli eventi storico-sociali. Giustamente Graziella Bernabò nella sua prefazione annota che, nel suo commento alla poesia Le donne, “che si riferisce all’inizio della guerra d’Etiopia”, Onorina Dino giustamente sottolinea “l’immedesimazione di Pozzi, anziché nel trionfalismo del regime, nel dolore delle donne che vedono i loro cari partire per un conflitto nel quale potranno morire. E ancora, nelle osservazioni su Le montagne e Voce di donna, l’evidenziazione dell’assoluta vicinanza di Antonia alla sofferenza degli abitanti di Pasturo che temono per la sorte dei propri cari coinvolti nella guerra di Spagna dalla propaganda fascista” (pp- 7-8). 
         
Onorina Dino
Io fui sui monti come un irto fiore.
Poesie di Antonia Pozzi commentate 
Ancora, Milano 2024, pp. 192, € 18.