PIANETA ACQUA: L’UOMO
E IL MARE di
Maurizio Nocera
Max Hamlet Sauvage
Al Cinema Teatro Italia di
Gallipoli, personale dell’artista Max Hamlet Sauvage dal 3 al 14 agosto 2024
Dal 3
al 14 Agosto 2024, il Maestro del neosurrealismo europeo Max Hamlet Sauvage
esporrà i suoi dipinti nel Cinema Teatro Italia di Gallipoli. La mostra
s'intitola “L'uomo e il mare”, ed è una novità nell’ampio orizzonte del noto
artista salentino (è nato a Gallipoli e vissuto in differenti paesi d'Europa),
noto per le sue pitture zoomorfiche e per le provocanti pin-up erotiche. Il suo
nuovo percorso pittorico è gonfio di immagini inedite immerse in una nuova luce
mediterranea, riflessa sull’acqua tra bagnanti che nuotano nel mare o nelle
piscine, quando la calura estiva diventa insopportabile per le sue temperature
torride; allora le sue figure cercano refrigerio immergendosi in distese di
acque tra onde beccheggianti e fluttuanti mischiandosi, al contempo, tra
innumerevoli forme liquide con altre figure al limite della pittura astratto-informale nelle sue masse cromatiche, dando così una sensazione di movimento
della materia pittorica.
La Piscina
Osservando i corpi frantumarsi tra la schiuma spumosa
delle onde in un processo di liquefazione, dove si mescolano e si amalgamano,
apparendo e scomparendo secondo la prospettiva ottica, è evidente il nuovo
linguaggio pittorico dell'artista, che si caratterizza per il segno e il
significato intuitivo e allusivo, dando così centralità al corpo che si
materializza con il fondersi delle acque in movimento, in sensazioni e
percezioni emotive. Per Max Hamlet, l’acqua è uno spazio pittorico
dell'avventura umana, che fluisce sia a causa delle sue qualità energetiche,
sia perché dovuta alla sua forza profonda di meditazione. Per l'artista la
pittura è la vera base d'incontro tra la realtà dell’acqua e il sogno
dell’acqua, tra il quotidiano e l'immaginario. La potenza dei corpi
“annacquati” si annida in quel subconscio di orme dell’Io che agisce al di
fuori dello stato di coscienza dove si avverte la presenza del suo inconscio
“sovrapersonale”. Per l’artista, nel momento in cui dipinge l’acqua, è come
sentire gorgogliare il canto e il suono delle onde che cullano. Il simbolo
dell’acqua si associa al principio di quel grembo materno da cui l’uomo viene
partorito, da quel liquido amniotico del ventre - piscina della madre
attraverso il quale ogni individuo viene alla vita dopo la gestazione di nove
mesi d’immersione nella sua natura feconda e primordiale, da dove trae sostanza
ed energia. L'acqua è per Max Hamlet il liquido archetipale dell'origine di
ogni cosa del creato, come pure è la forza distruttrice catartica delle
alluvioni, degli tsunami, dei cataclismi e delle inondazioni che sempre più
spesso provocano eventi tragici per l'umanità. L'acqua è per l'artista metafora
di purificazione, vita, morte e rinascita.