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giovedì 1 agosto 2024

PIANETA ACQUA: L’UOMO E IL MARE 
di Maurizio Nocera


Max Hamlet Sauvage

Al Cinema Teatro Italia di Gallipoli, personale dell’artista Max Hamlet Sauvage dal 3 al 14 agosto 2024
 


Dal 3 al 14 Agosto 2024, il Maestro del neosurrealismo europeo Max Hamlet Sauvage esporrà i suoi dipinti nel Cinema Teatro Italia di Gallipoli. La mostra s'intitola “L'uomo e il mare”, ed è una novità nell’ampio orizzonte del noto artista salentino (è nato a Gallipoli e vissuto in differenti paesi d'Europa), noto per le sue pitture zoomorfiche e per le provocanti pin-up erotiche. Il suo nuovo percorso pittorico è gonfio di immagini inedite immerse in una nuova luce mediterranea, riflessa sull’acqua tra bagnanti che nuotano nel mare o nelle piscine, quando la calura estiva diventa insopportabile per le sue temperature torride; allora le sue figure cercano refrigerio immergendosi in distese di acque tra onde beccheggianti e fluttuanti mischiandosi, al contempo, tra innumerevoli forme liquide con altre figure al limite della pittura astratto-informale nelle sue masse cromatiche, dando così una sensazione di movimento della materia pittorica. 


La Piscina 

Osservando i corpi frantumarsi tra la schiuma spumosa delle onde in un processo di liquefazione, dove si mescolano e si amalgamano, apparendo e scomparendo secondo la prospettiva ottica, è evidente il nuovo linguaggio pittorico dell'artista, che si caratterizza per il segno e il significato intuitivo e allusivo, dando così centralità al corpo che si materializza con il fondersi delle acque in movimento, in sensazioni e percezioni emotive. Per Max Hamlet, l’acqua è uno spazio pittorico dell'avventura umana, che fluisce sia a causa delle sue qualità energetiche, sia perché dovuta alla sua forza profonda di meditazione. Per l'artista la pittura è la vera base d'incontro tra la realtà dell’acqua e il sogno dell’acqua, tra il quotidiano e l'immaginario. La potenza dei corpi “annacquati” si annida in quel subconscio di orme dell’Io che agisce al di fuori dello stato di coscienza dove si avverte la presenza del suo inconscio “sovrapersonale”. Per l’artista, nel momento in cui dipinge l’acqua, è come sentire gorgogliare il canto e il suono delle onde che cullano. Il simbolo dell’acqua si associa al principio di quel grembo materno da cui l’uomo viene partorito, da quel liquido amniotico del ventre - piscina della madre attraverso il quale ogni individuo viene alla vita dopo la gestazione di nove mesi d’immersione nella sua natura feconda e primordiale, da dove trae sostanza ed energia. L'acqua è per Max Hamlet il liquido archetipale dell'origine di ogni cosa del creato, come pure è la forza distruttrice catartica delle alluvioni, degli tsunami, dei cataclismi e delle inondazioni che sempre più spesso provocano eventi tragici per l'umanità. L'acqua è per l'artista metafora di purificazione, vita, morte e rinascita.