Giorgia
Meloni non è nata a Napoli ma solo alla Garbatella, quartiere popolare di Roma:
eppure un proverbio partenopeo sta improntando la sua attività di governo: Chi fraveca e sfraveca non perde mai tienpo! Il
detto in vernacolo è facilmente traducibile in lingua italiana: Chi fabbrica
(crea) e (subito dopo) sfabbrica (disfa, distrugge) non perde il suo tempo. Dal
Diario dei lavori della “pulzella della Garbatella” apprendiamo. Durante
la campagna elettorale e da più anni la “premier” (è questo il termine che le
piace di più per indicare il suo ruolo attuale) aveva “fabbricato” un programma
che prevedeva un riscatto dal servaggio nei confronti degli Stati Uniti
d’America e della NATO e una politica innovativa e diversa per eliminare l’umiliante condizione dei Paesi
aderenti all’Unione Europea. Giunta a palazzo Chigi, lasciando di stucco
l’alleato Leghista e compiaciuto il dimesso (e poco loquace) successore di Berlusconi,
la pulzella disfaceva tutto: diveniva filostatunitense, atlantista e “Nataiola”
ad otranza, abbracciava e condivideva lapolitica sensibile ad antichi, teutonici richiami di Ursula von der
Layen, imbracciava l’ascia di guerra, come una novella Giovanna d’Arco,
digrignando i denti verso Putin, divenuto l’odiato nemico, abbracciava a più
non posso Zelensky, Biden, Stoltenberg, e, naturalmente, nessuno poteva dire
che perdesse il suo tempo! Per dimostrare che la sua fedeltà a Biden era, come suol dirsi
“a prova di bomba” smuoveva anche tutti
i ciottoli posti da Conte sulla via della Seta e vi aggiungeva il cartellone bianco-rosso
di “Senso vietato”. A ricordarle il valore del proverbio napoletano per la sua
infaticabile azione di governo, interveniva la demenza senile di Biden. Imperturbabile
come sempre, la “pulzella della Garbatella”, dopo avere modificato anche il suo
look con un diverso tipo abbigliamento più ricco di svolazzanti palandrane
dichiarava di porre attenzione a Donald Trump (un tempo disprezzato e
dileggiato) e scopriva, novello Marco Polo, l’esistenza della Cina. L’operadella Giorgia di “fravecare e sfravecare”
procede, allo stato, più indefessa che mai: a interromperla potrebbe
intervenire solo una crisi di governo per la manie centriste e di nostalgia
democristiana di Tajani e le aperte simpatie Trumpiane di Salvini. La fortuna
della pulzella è che le elezioni americane interverranno dopo agosto, mese critico
per i governi in carica da un po’ di tempo a questa parte.