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sabato 28 settembre 2024

L’ALTRO
di Laura Margherita Volante 


Come corrispondente regione Marche per “Odissea” e avendo scritto alcuni libri raccogliendo conversazioni con personalità del mondo della Cultura, dell’Arte, della Scienza e della Letteratura, potrei essermi attirata dei nemici o antipatie da persone e personalità di altre posizioni a prescindere. Da parte mia non considero l’altro un nemico e neppure sono amica di tutti. Nella mia attività socioculturale per me ci sono persone: c’è la persona che ha talento in una determinata area del sapere. Nelle interviste, proposte e accolte, cerco di cogliere l’essenza, ascoltando l’altro per comprenderne l’anima e la sua scintilla... Ogni persona è ciò che ha “mangiato” fin dall’infanzia, fra inclinazione individuale e l’ambiente nel quale è stato educato, attraverso il linguaggio della convivenza, generandone un aspetto umano spesso discutibile, tra fan e nemici.
La parola fan - trita e ritrita - ha una radice che mi riporta al fan-atismo. Tra l’altro i fan idolatrano un “dio”, che se cade dall’Olimpo sociale per scarso indice di ascolto o a seconda della mentalità corrente si ritrova solo. Abbandonato dai media, confinato nel dimenticatoio, spesso si ammala di depressione. Chi è dunque l’altro? È lo specchio rovesciato di esseri che nascono, crescono e muoiono, nati con la camicia o senza. Figli di un dio minore o maggiore, uniti in un medesimo destino, in una medesima realtà fra due cardini portanti: cultura e contesto. E dalla percezione diversa di ognuno, per carattere, per esperienze, per incontri positivi o negativi. Ognuno ha il suo percorso e perciò non mi arrogo il diritto di giudicare. Per questo motivo davanti a me ho un intellettuale, uno scrittore, uno scienziato, un artista, un critico d’arte, ecc. e le domande che pongo sono per conoscere la loro opera e da dove scaturisce quella dimensione creativa, per esserne illuminata. Attraverso tale procedura di dialogo cerco di trasmettere a chi legge curiosità, suggestioni, e stimolo a mettere in gioco il proprio talento o passione come progetto e interesse personale, partecipando al bene comune. La conversazione, a tal fine, si focalizza su idee al cui centro emerge la poetica dell’autore, grata per l’opportunità avuta di poter accedere umilmente nell’Universo dei saperi in continua evoluzione. 
Il memento mori, monito di antica memoria classica, offre occasione di riflessione e di consapevolezza sulla condizione terrena dell’ateo e del credente per l’ultimo appuntamento con la coscienza universale. Nessuno è vincente.