Per
ragioni (in)culturali non sono numerosi gli americani del Nord che conoscono i
brocardi latini e ispirano la loro condotta alla saggezza degli antichi Romani
(i tentativi cattolici di collocare quei motti in età medioevale fanno parte di
una pratica d falsificazione storica, connaturata alla incoercibile fantasia di
tutti i religiosi). Certamente non conosce il proverbio secondo cui “il riso
abbonda sulla bocca degli sciocchi” Kamala Harris che ride sempre a tutto
spiano e mostra “al colto e all’inclita” quella che Omero in un dialogo tra
Giove e Minerva definisce “la chiostra dei denti” (Odissea, Canto I, trad.
Ettore Romagnoli). Ritengo che altrettanto ignari della “massima” siano gli
Obama, i Biden e tutti i membri del Partito Democratico americano che non
consigliano alla loro candidata di mostrare con maggiore moderazione, in un
momento di particolare tragicità per i fatti di Gaza e dell’Ucraina, la sua
irrefrenabile gioia di essere “arrivata uno” alla nomination, come dicevano i nostri ciclisti al termine di ogni gara
del giro d’Italia vittoriosamente condotta a termine. Comunque
se non saranno, di certo, le risate sbellicate della Harris a influenzare, in
senso positivo o negativo, il risultato delle elezioni presidenziali
statunitensi, altrettanto può dirsi dell’effetto (sicuramente nullo) che avrà
il mainstream del nostro sistema mass-mediatico, pur
sensibile ai “desiderata” di Wall Street
e della City, vere fonti ispiratrice
della politica pauperistica ed elemosiniera “a buon mercato” (con bonus, sussidi, redditi di cittadinanza,
di inclusione, flat-tax per poveri
etc.) di tutti i partiti sedicenti “democratici” dell’Occidente (a partire,
ovviamente, di quello americano).
Più
difficile, invece, che il risultato del voto di Novembre 2024 non provochi un
certo terremoto nella politica italiana (otre che, naturalmente e principalmente,
nel panorama bellico) se a vincere sarà Donald Trump (con Elon Musk e Robert
Kennedy jr) fautore di un taglio netto al cordone ombelicale che lega al volere
egemone degli USA il destino di un’Europa sostanzialmente colonizzata. È vero
che la Presidente del Consiglio, con il fiuto che l’ha portata a Palazzo Chigi,
ha già cautamente preso le distanze dai suoi ardori bellici (ancora espressi iconicamente
dal volto guerriero di Crosetto) ma Salvini, pur con le sue tradizionali cadute
a precipizio, si è già posto qualche passo più avanti di lei nel filo-trumpismo
e il mite Tajani, nell’intento di acquattarsi finalmente e sornionamente al
centro, ha tirato fuori dal cilindro (di una misura più grande della sua testa,
perché ereditato da Berlusconi), uno jus
scholae che ha spiazzato i suoi alleati, costringendoli a clamorose
smentite. In definitiva, possiamo concludere con un altro proverbio che in
latino dice: Bene ridet qui ultimus ridet
e che in italiano suona: Ride bene
chi ride ultimo!