A quando una “regina”
d’Italia e d’Albania? L’idea di “deportare”
individui per così dire “scomodi” in luoghi lontani dai propri occhi sembra
essere tipicamente anglosassone. È stata inglese l’iniziativa di deportare in
Ruanda gli immigrati illegali sbarcati sulle coste britanniche. È stata statunitense quella di ammassare nella
prigione americana (detention camp)
sita a Guantanamo, sull’isola di Cuba, i sospetti colpevoli di terrorismo. Dallo schieramento politico delineatosi in Italia
quando vi è stato l’annuncio dell’apertura in Albaniadel primo campo di accoglienza per profughi , molto simile a una
prigione (e ciò anche nelle parti del complesso privo di sbarre alle finestre) e gestito da autorità
statali della Repubblica Italiana in onerosa missione all’estero, e
contestualmente dell’arrivo dei primi
sedici (diconsi: sedici) immigrati sbarcati sulle nostre coste, vi è stato chi
ha colto nell’iniziativa la presenza dello“zampino” d’oltreoceano e d’oltre manica e il segnale che Giorgia Meloni
detiene sempre più “del cor di Federigo ambo le chiavi”, (nella sua versione
odierna anglo-americana, bideniana e laburista). Non a caso, infatti, l’altra
forza politica italiana (il partito Democratico di Elly Schlein) aspirante ad
ottenere, dopo il passaggio all’ “atlantismo” di Giorgio Napolitano, il favore
e la predilezione dello zio Sam, ha contestato vivamente (anche per i suoi alti
costi) l’apertura del “camp”, adombrando l’ipotesi che molte caserme italiane
presso che vuote avrebbero potuto essere adeguatamente e opportunamente restaurate.
Anche il sistema mass-mediatico ha dato, con le interviste ai soliti “noti”, il
suo contributo, utile a darci conferma dell’originaria matrice anglosassone
dell’esperimento albanese. I filo-americani, anche al di fuori dello
schieramento “Meloniano” (fedele, per sua natura, a Biden, Netanyahu e Zelensky,
“perinde ac cadaver”) sono venuti fuori elogiando la “trovata” che riporta “in
sedicesimo” (dopo i fasti mussoliniani) l’Italia in Albania, scimmiottando i
tempi di Vittorio Emanuele III. Dulcis in fundo,
è arrivata l’approvazione dell’Unione Europea con le parole “rassicuranti” di
Ursula Von der Leyen e di molti esponenti politici fedeli alla Casa Bianca e a
Downing Street n.10. Domanda: Si può ritenere
veramente infondata la preoccupazione relativa allo attuale orientamento degli
angloamericani favorevole all’estrema destra in tanti Paesi Occidentali come
una rinascita “vichiana” delle simpatie filo-naziste che già caratterizzarono
importanti personaggipersino della
Corte Britannica oltre che dell’aristocrazia inglese e della politica
Statunitense prima della seconda guerra mondiale, conclusasi con una bomba
atomica a Hiroshima, del tutto inutilmente ripetuta a Nagasaki? Ultim’ora: Dei sedici (16)
immigrati sbarcati in Albania, quattro (4) sono stati “restituiti” all’Italia.
Sono rientrati sani e salvi: è scomparso tra i flutti marini solo il “senso del
ridicolo”.