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venerdì 18 ottobre 2024

L’ARANCIA ANARCHICA
di Patrizia Gioia


 

C’è sempre qualcuno che scappa dal suo compito. Un pisello che fugge dalla pentola, un grano di riso che rimane nel piatto, un’arancia che esce dalla cassetta di frutta. Ogni volta raccolgo questi esuli, incerta sul da farsi.
Rimetterli da dove sono fuggiti o lasciarli liberi?
Così ho provato un giorno a seguire l’arancia sfuggita alla mano del fruttivendolo. La sentivo sorella, un’anarchica, la libertà innanzi tutto.
Rotolò piano piano verso il fondo del camion che la trasportava, quando il padrone scaricò, non la vide e lei scivolò dal camion nella via.
Per un momento si spaventò, si guardò intorno e scomparì ai miei occhi dentro un tombino aperto.
Tre giorni dopo, la radio raccontò di un intero quartiere rimasto senz’acqua.
Il danno era stato provocato da un’arancia, che aveva otturato uno dei tubi centrali della rete idrica.
Sorrisi.
Il quartiere rimasto senz’acqua era quello del mercato ortofrutticolo.
La mia arancia si era vendicata?
Lei che era stata strappata dal bell’albero, dalla sua terra, dal calore di quel sole... finì spremuta in un brutto bar di periferia.