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martedì 17 dicembre 2024

CONFRONTO
di Luigi Mazzella


 
Un assiduo e attento lettore mi ha chiesto di rappresentare lo scenario che potrebbe offrire il nostro Occidente se scomparissero, come da me auspicato e per effetto di magia, le tre religioni del monoteismo mediorientale e le due ideologie politiche (fascista e comunista) della scuola idealistica tedesca (nata, come è risaputo, nella scia della filosofia di Platone). Ci provo. L’essere umano, venuto a esistere sulla terra, si accorgerebbe di essere dotato, a differenza di altri esseri viventi, di una mente pensante e della capacità di racchiudere in parole il frutto delle sue considerazioni. Egli si accorgerebbe pure che il suo pensiero potrebbe seguire le indicazioni della ragione e restare, come suole dirsi, con i piedi per terra nella ricerca del suo migliore percorso esistenziale oppure quelle della fantasia per volare, distaccandosi dalla terra (e dai problemi) e librandosi nel cielo (come nel sogno di Domenico Modugno). Ovviamente nel primo caso il suo obiettivo sarebbe, principalmente e per ragioni di sopravvivenza, quello di conoscere i meccanismi del mondo cosiddetto “fisico” (pianeta, in cui vive, e cosmo, in cui ruota) per poterli dominare, controllare o prevedere per eliderne i possibili effetti negativi. Il risultato del suo pensiero ancorato alla ragione sarebbe il sapere scientifico (scienza); quello influenzato dalla fantasia, invece,  l’immaginazione - nella (colpevole) consapevolezza della mancanza di  prove - dell’esistenza di un altro mondo, diverso da quello fisico (detto dal greco metà tà fusikà, e quindi “metafisico”) dove (si continua, ovviamente, a immaginare) si possano realizzare o l’utopia (religiosa) di una vita eterna (idest: dopo la morte) o quella politica, fascista (di un mondo ordinato al comando di un popolo guida) o comunista (di un mondo di “uguali”).
Orbene, al lettore che mi ha chiesto di disegnargli lo scenario pongo io, a questo punto, una domanda: egli crede che la ricerca di un percorso per vivere al meglio la nostra esistenza terrena possa trovarsi più facilmente se il pensiero degli esseri umani è dominato universalmente dalla ragione o se si lascia condurre sulle ali della fantasia nella ricerca di una delle cinque utopie diverse (tutte astratte, irrealizzabili o mal realizzate) reciprocamente confliggenti? Allo stato attuale di una duplice guerra, è in atto uno scontro selvaggio con accuse ed epiteti infamanti che denunciano subito, a chi sa leggere tra le righe, a quale “utopia” (associativamente organizzata) appartiene chi scrive: se è filo-ebreo o filo-arabo, filo-fascista o filo-comunista (entrambi d’antan, ma pur sempre presenti). È chiaro che qualche barlume di condivisione possa esservi di volta in volta per l’una o l’altra delle posizioni contrastanti, ma la “sterilità” assoluta e incurabile di quegli interventi “ideologizzati” resta. Può una persona che si propone di essere “ragionevole” a trecento sessanta gradi seguire tesi in cui fanno capolino il fideismo acritico e cieco dei religiosi o il fanatismo ottuso di gente ideologizzata (filo fascisti o destrorsi e filo comunisti o sinistrorsi) camuffati da falsi democratici in una realtà politica anch’essa tutta intrisa di “fake”? Per me la risposta è semplice ed agevolmente intuibile da chi segue i miei interventi: sono per la razionalità che fu il segno della grande civiltà occidentale sofista e presocratica prima degli assolutismi autoritari degli immigrati mediorientali e dei seguaci di Platone. È impensabile un ritorno al passato o l’avvento di un futuro diverso?
Ebbene: sono un uomo libero e ho il diritto di non condividere né le ingenue credenze religiose né le menzogne interessate di politicanti da dozzina di destra, di centro o di sinistra. Ibsen ne Un nemico del popolo fa dire al protagonista della pièce: “L’uomo solo è il più forte del mondo! 
Non so se sia il più forte ma certamente è il più “libero”.