Un
assiduo e attento lettore mi ha chiesto di rappresentare lo scenario che
potrebbe offrire il nostro Occidente se scomparissero, come da me auspicato e
per effetto di magia, le tre religioni del monoteismo mediorientale e le due
ideologie politiche (fascista e comunista) della scuola idealistica tedesca
(nata, come è risaputo, nella scia della filosofia di Platone). Ci provo.
L’essere umano, venuto a esistere sulla terra, si accorgerebbe di essere
dotato, a differenza di altri esseri viventi, di una mente pensante e della
capacità di racchiudere in parole il frutto delle sue considerazioni. Egli si
accorgerebbe pure che il suo pensiero potrebbe seguire le indicazioni della
ragione e restare, come suole dirsi, con i piedi per terra nella ricerca del
suo migliore percorso esistenziale oppure quelle della fantasia per volare,
distaccandosi dalla terra (e dai problemi) e librandosi nel cielo (come nel
sogno di Domenico Modugno). Ovviamente nel primo caso il suo obiettivo sarebbe,
principalmente e per ragioni di sopravvivenza, quello di conoscere i meccanismi
del mondo cosiddetto “fisico” (pianeta, in cui vive, e cosmo, in cui ruota) per
poterli dominare, controllare o prevedere per eliderne i possibili effetti
negativi. Il risultato del suo pensiero ancorato alla ragione sarebbe il sapere
scientifico (scienza); quello influenzato dalla fantasia, invece, l’immaginazione - nella (colpevole) consapevolezza
della mancanza di prove - dell’esistenza
di un altro mondo, diverso da quello fisico (detto dal greco metà tà fusikà, e
quindi “metafisico”) dove (si continua, ovviamente, a immaginare) si possano
realizzare o l’utopia (religiosa) di una vita eterna (idest: dopo la morte) o
quella politica, fascista (di un mondo ordinato al comando di un popolo guida)
o comunista (di un mondo di “uguali”). Orbene,
al lettore che mi ha chiesto di disegnargli lo scenario pongo io, a questo
punto, una domanda: egli crede che la ricerca di un percorso per vivere al
meglio la nostra esistenza terrena possa trovarsi più facilmente se il pensiero
degli esseri umani è dominato universalmente dalla ragione o se si lascia
condurre sulle ali della fantasia nella ricerca di una delle cinque utopie
diverse (tutte astratte, irrealizzabili o mal realizzate) reciprocamente confliggenti?
Allo stato attuale di una duplice guerra, è in atto uno scontro selvaggio con
accuse ed epiteti infamanti che denunciano subito, a chi sa leggere tra le
righe, a quale “utopia” (associativamente organizzata) appartiene chi scrive:
se è filo-ebreo o filo-arabo, filo-fascista o filo-comunista (entrambi d’antan,
ma pur sempre presenti). È chiaro che qualche barlume di condivisione possa
esservi di volta in volta per l’una o l’altra delle posizioni contrastanti, ma
la “sterilità” assoluta e incurabile di quegli interventi “ideologizzati”
resta. Può una persona che si propone di essere “ragionevole” a trecento
sessanta gradi seguire tesi in cui fanno capolino il fideismo acritico e cieco
dei religiosi o il fanatismo ottuso di gente ideologizzata (filo fascisti o
destrorsi e filo comunisti o sinistrorsi) camuffati da falsi democratici in una
realtà politica anch’essa tutta intrisa di “fake”? Per me la risposta è
semplice ed agevolmente intuibile da chi segue i miei interventi: sono per la
razionalità che fu il segno della grande civiltà occidentale sofista e
presocratica prima degli assolutismi autoritari degli immigrati mediorientali e
dei seguaci di Platone. È impensabile un ritorno al passato o l’avvento di un
futuro diverso? Ebbene:
sono un uomo libero e ho il diritto di non condividere né le ingenue credenze
religiose né le menzogne interessate di politicanti da dozzina di destra, di
centro o di sinistra. Ibsen ne Un nemico del popolo fa dire al
protagonista della pièce: “L’uomo solo è il più forte del mondo! Non
so se sia il più forte ma certamente è il più “libero”.