IL DUBBIO: QUESTA O QUELLO PER NOI PARI SONO? di
Luigi Mazzella
Al mio appunto precedente,
pubblicato su “Odissea”, è seguito qualche
commento comunicatomi per e-mail (breve enon esteso) e un lungo e
motivato articolo di Elena Basile, pubblicato su “Il fatto quotidiano”. Facendo
tesoro delle osservazioni dell’amica ambasciatrice mi sembra di poter dire
ancora, in aggiunta a quanto già scritto ieri: a)che sui Repubblicani e sui Democratici
Statunitensi ciò che la Storia solennemente dice ha scarso rilievo nella
Cronaca del Terzo Millennio; b)che ciò è un beneperché le qualità e i difetti degli uni e degli altri erano solo
espressione di propaganda e cioè, in grande prevalenza,di falsità; c)che, continuando a parlare, sia pure solo in senso
economico, dei primi come di Destra e dei secondi come di Sinistra, si sprofonderebbe
in un analogo, abissale “non sense”. Se, come si desume
dall’articolo citato, è in atto nel Nord
Americadi Trump e di Biden una guerra
tra “bande” e, se (come avevo intuito e poi ho ho visto confermato) il potere
finanziario della lobby ebraica di Wall Street (e della City) e le tre
colossali istituzioni della CIA, dell’FBI e del Pentagono (nonché delle analoghe Istituzioni britanniche) hanno
fatto la scelta di puntare unicamente sul Partito Democratico (e su quello Laburista
inglese, alla Tony Blair) per governare con l’America del Nord e con il Regno
Unito di Gran Bretagna, l’intero Occidente (e senza dirlo apertamente: il
mondo), facendo leva su un loro dichiarato
‘pauperismo’, utile a soddisfare il bisogno di sostegni, anche modesti, (bonus,
sussidi, redditi di varia denominazione) invocato dal “popolo” (considerato, senza
dirlo, dispregiativamente: “bue”), non ha senso alcuno qualificare tale banda
“progressista o di Sinistra, così com’è altrettanto improprio usare il termine
“conservatrice o di Destra” per la banda contrapposta. Se sono “bande”, basta
così! Sfiorerebbe poi addirittura il ridicolo chi desse credito al
pensieroche l’una e l’altra si
combattano per la “democrazia” contro l’“oligarchia” e/o viceversa. Meglio
lasciare da parte termini che sono stati coniati da una civiltà da cui Stati
Uniti e Inghilterra hanno ereditato ben
poco. In mezzo a tanto frastuono e clangore metallico di missili sibilanti, di droni
e di satelliti nel cielo, c’è l’Europa con il suo esercito, allo stato: a) di funzionari “dell’Unione e di ogni singolo Paese,
che non avendo personali convinzioni, tentennando le loro credenze
assolutistiche di varia natura, sono
rimasti “usi a obbedir tacendo” e b)dianalisti
politici periferici, foraggiati dalle banche e da magnati senza scrupolial fine di scagliarsi contro il preteso pericolo di un’oligarchia
nascente della Tecno-Destra. Che farà in un tale
contesto di scontro titanico, l’Europa dei vicerè (alla Ursula von der Leyen),
dei filostatunitensi “democratici” (alla Draghi)? Si metterà in “stand by” in attesa di capire
fino in fondo e di sapere quali saranno
i padroni del Vecchio Continente, svendutosi al Nuovo?
Gli interrogativi sono
molteplici: Continuerà nella politica
della carità con gli spiccioli che risulteranno “consentiti” dalle sue
disastrate finanze, tentando ancora di ammansire le masse con il miraggio del “modello socialdemocratico svedese” dimostratosi,
nel frattempo, una catastrofe nazionale in un Paese che pure era stato di
esempio all’Europa alacremente produttiva? O si accontenterà della plurisecolare “carità pelosa” insita nella
beneficenza della Chiesa cattolica? E soprattutto che ne sarà
dell’opera compiuta in molti decenni dal Partito Democratico, ex statunitense
divenuto transnazionale (riassemblaggio dei partiti europei, facendo unire o
alleare i post-comunisti agli ex democristiani o ai cristiano-sociali; deviazione”
dei servizi d’intelligence europei che, ove necessario (come in Italia) hanno
favorito anche la nascita di partiti sinistrorsi, denominati per lo più: “Movimenti”
per soddisfare le deluse richieste pauperistiche della massa)?
Vedremo. L’invettiva lanciata da
Biden contro Trump nell’atto di abbandonare la casa Bianca ha tutto il sapore di
una minaccia di uno scontro finale a coronamento di tutte le guerre dell’ultimo
Ottantennio dichiarate soprattuto dai Presidenti del Partito Democratico, con
la differenza che si tratterebbe di una guerra interna (guerra civile). In altre parole il
Presidente uscente ha voluto porre le premesse per fare intendere
l’eventualitàdi una possibile seconda guerra
di Secessione. Domanda
finale:A dargli credito c’è da
chiedersi:sarà solo “americana” o si estenderà a tutto
l’Occidente? Le condizioni per un suo
allargamento ci sarebbero tutte: in Europa i seguaci dei Repubblicani
Statunitensi, appartenenti a partiti Europei non amati dal Partito Democratico
Transnazionale sono ritenuti pericolosi e filo-Russi come fautori (alla pari dell’odiato
Putin) di un’Oligarchia di Magnati del mondo produttivo dell’ Alta Tecnologia,
qualificata contraria alla Democrazia. Ci sono, però, anche le cosiddette
“balle piene” degli Italiani, figli dell grande tradizione civile e culturale
greco romana,stanchi di essere
etero-diretti da un Paese sedicente “amico” che con i suoi suggerimenti
entusiasticamente recepiti nel nostro sistema giuridico ci ha ridotto, come
suole dirsi, in “brache di tela”. E ciò, perchéletteralmente atterrito dal boom
economico dei primi anni del secondo dopoguerra mondiale (cosiddetto miracolo
italiano). E l’Europa? Certamente, unita, ma ad occhi aperti!