Pagine

venerdì 24 gennaio 2025

TRUMP E GUERRA
di Franco Continolo


 
Alberto Negri ha mille ragioni per criticare Trump e per non aspettarsi niente di buono; il problema è il confronto con il predecessore, che non può essere liquidato con le parole poco chiare di Michael Klare, un analista mediocre della famiglia di The Nation, e per questo forse gradito a il Manifesto. Va detto chiaramente che Biden e la sua banda sono dei criminali, e non solo per i massacri di Gaza; sulla coscienza essi hanno infatti anche i morti della guerra in Ucraina, provocata ad arte per indebolire la Russia. La pace in Ucraina sarà il vero banco di prova di Trump: gli Stati Uniti escono sconfitti dalla guerra, e se il neo-presidente non vuole riconoscerlo, come i primi segnali sembrano indicare - vedi la minaccia di nuove sanzioni - tutto il suo castello delle meraviglie crolla. L’eccezionalità americana è infatti fondata sulle balle. Se vuole essere un presidente del cambiamento e della pace, Trump ha un primo passo obbligato da compiere: spingere l’Ucraina alle elezioni, sia per avere a Kiev un governo legittimo, sia per liberarla dal fantoccio Zelensky.