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martedì 4 febbraio 2025

CONFLITTI E PREPOTENZA
di Romano Rinaldi



Con l’entrata in vigore dei nuovi dazi, l’America di Trump si avvia alla guerra commerciale col resto del mondo. Dunque potremo presto riconoscere la vera natura del “pacifismo” del nuovo presidente degli USA. Per ora scatena la guerra del 25%, ovvero un quarto di guerra… Niente male per essere considerato un pacifista solo per aver dichiarato, in campagna elettorale, che avrebbe posto fine alla guerra Russa contro l’Ucraina in 24 ore e a quella scatenata da Netanyahu contro Hamas, i palestinesi et al., in men che non si dica. Se il buon giorno si vede dal mattino, non credo ci sia molta speranza di una pace duratura in molte parti del mondo da ora in poi. Chiunque sa bene che le guerre sono spesso provocate o da motivi religiosi o da motivazioni economiche (spesso da entrambi) e sono alimentate dall’odio, una volta scatenate. Basta guardare la faccia che fa il neo-presidente del paese più ricco e potente al mondo nella sua foto ufficiale, per rendersi conto che difficilmente un piglio di quel genere può evocare simpatia, convivenza pacifica o addirittura amorevole compassione. Non è quindi difficile prevedere che pur se dovessero verificarsi le condizioni per un cessate il fuoco nelle aree al momento più calde e preoccupanti di conflitto, la Pace in generale sarà una chimera ancora almeno per i prossimi quattro anni.
Penso dunque che le attese dei veri pacifisti che hanno confidato e tutt’ora confidano in questa nuova amministrazione americana per vedere realizzati i loro sogni, saranno ben presto tradite dall’evidente narcisismo egocentrico dell’era MAGA.
A proposito della prepotenza data dalla forza e dal denaro, guarda caso i due peggiori conflitti degli ultimi tempi sono stati scatenati da due potenze nucleari all’apice di una fase di ricchezza (o prosperità) delle classi dirigenti di quei due Paesi. Spinte da un chiaro desiderio espansionista. Il prossimo passo, già annunciato dalla Casa Bianca, sarà la sottomissione, in un modo o nell’altro del Canada e della Groenlandia. Sarà interessante vedere se la NATO, in virtu’ dell’Art. 5 del Trattato, sarà costretta a lanciare un’offensiva militare preventiva su Washington D.C. per evitare un conflitto con gli USA!