Non
è solo il titolo di un film. Se si ritiene che l’agire con raziocinio,
con lucida e logica determinazione, rappresenti la condizione umana migliore
per il progredire di una civiltà e per stabilire relazioni di buona convivenza
con gente di altra cultura, non v'è dubbio che la Cina con la percentuale del
67% di non credenti, di atei, agnostici e razionalisti sia in posizione di
netto vantaggio rispetto al resto del mondo. Persino il contagio subito dell’assolutismo
marxista comunista di matrice teutonica è stato neutralizzato dall’uso del
raziocinio ed oggi l’economia cinese è tra le più floride e avanzate del mondo. L’Africa e la zona Medio
Orientale, con la loro percentuale del 15% di non credenti, costituiscono il
fanalino di coda del Pianeta, quanto a evoluzione del pensiero e della
civiltà, e probabilmente sono destinate a logorarsi anche in
futuro da quelle guerre che da millenni rappresentano il loro pane
quotidiano. Chi crede in Dio è portato a distruggere, annientare,
massacrare gli “inimici sui” senza limiti temporali,
permanentemente. Gli Europei, invece, con il 43%
di credenti e il 57% di atei, agnostici e razionalisti costituirebbero la
parte di mondo più vicina a quella cinese; anche ai fini della
possibilità di un dialogo, in vista di un diverso assetto geopolitico del
globo. Esso, infatti, si svolgerebbe, senza lo schermo della
passionalità e dell’emotività religiosa e ideologica che ha un effetto
obnubilante per intelligenza e per la razionalità dei comportamenti
politici. Certo, pesa ancora sugli Europei il
condizionamento ideologico che gli Stati Uniti d’America ai fini del “divide et
impera” hanno mantenuto in vita, appoggiandosi ora ai post fascisti e ora ai
post-comunisti per avere il controllo delle loro colonie europee e che anni di
malgoverno emotivo nel vecchio continente in nome dell’una o
dell’altra aberrante ideologia post-hegeliana hanno rafforzato,
generando illogici, irrazionali e innaturali legami geopolitici.Oggi, però, la politica annunciata
da Trump per l’Europa consentirebbe alla libertà degli Europei di affrancarsi
non solo dagli assolutismi religiosi ereditati dagli usi e costumi rimasti
primitivi dei mediorientali ma anche delle utopie, ugualmente irrazionali e irrealizzabili
degli eredi di Hitler, Mussolini e Franco, da una parte, e
Lenin, Stalin e Fidel Castro dall’altra. In soccorso di una tale
politica verrebbero sia la lezione della Storia con la memoria delle catastrofi
provocate da tutti i fascismi e comunismi tirannicamente realizzati nel corso
dei tempi, sia il ricordo di quella d luminosa filosofia stoica e presocratica
del mondo greco-romano, impostata sull’empirismo, sulla sperimentazione e sulla
razionalità più libera. In conclusione:se i giovani del futuro liberi dai
condizionamenti dei loro padri, creduli e non pensanti, sapranno
razionalmente intessere rapporti creativi e positivi con altri abitanti del
globo, legati ugualmente alla ragione, alla concretezza della realtà,
all’edonismo vitale (che solo legittima l’esistenza terrena dei
viventi), si potrà pensare che con vi sarà quel tramonto ipotizzato da Oswald
Spengler se non per tutto l’Occidente, almeno per quella parte di
esso che avrà saputo liberarsi dalla logica del “credere”, instaurando quella
del “pensare”.