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domenica 23 marzo 2025

IL PUNTO DI VISTA
di Graziano Mantiloni


 
Caro Angelo, invio alla tua attenzione questa mia nota.
 
Grosseto. Dice il direttore del gabinetto Viesseux Michele Rossi: “Si pubblicano tanti libri perché non esistono veri editori, che un tempo procedevano a una selezione molto accurata ed erano garanzia della qualità dello scrittore. Ci sono addirittura persone che si auto-pubblicano. Questa non è democrazia, è uno svilimento della letteratura.”
Parole schiette, che fanno riflettere per molti versi. Intanto mi sento chiamato in causa e dispiace contrariare il prof. Rossi, ma in questi giorni è disponibile, per chi lo voglia leggere, “addirittura” il mio nuovo libro “Tre gocce di latte di luna”, “addirittura” auto-pubblicato con YCP. E ora che faccio? Lo brucio? Mi straccio le vesti per essermi scoperto antidemocratico? Mi batto con il cilicio colpevole di svilire la letteratura? No, faccio quello che può fare lo scrittore di un testo che aspira a farlo leggere a altri: lo pubblico, fuori dal sistema editoriale che anche a me non piace. Gli esiti li daranno i lettori, pur consapevole che fuori dal sistema c’è una vita difficile.
La mia storia credo sia simile a quella di molti altri. Un senzatetto. Ma con dignità. Dopo aver dato alle stampe sette libri con vari editori non a pagamento ho detto basta. Ho avuto la nausea dei meccanismi in cui naviga l’editoria contemporanea ridotta a stamperia e mi sono tirato indietro. Scelta opinabile? Dal mio punto di vista obbligata.



Dal 2016 ho deciso di auto-pubblicarmi proprio perché -e qui concordo pienamente con il prof Rossi- ritengo non esistano veri editori (che leggono l’opera, la editano, la promuovono…). In ogni caso non credo di disturbare gli editori/stampatori e neanche il loro banchetto commerciale annesso: non partecipo a premi, concorsi, non angustio nessuno con pubblicità ossessiva su giornali o riviste o in rete, comunico l’uscita solo sulle mie pagine social, faccio presentazioni dove mi invitano, chi mi vuol leggere sa come fare per procurarsi il libro. Siamo proprio sicuri che sia la mia autopubblicazione a “svilire la letteratura”? O bella! La letteratura, secondo me, la sviliscono i “grandi scrittori” che, proprio come sostiene anche il prof. Rossi, grazie all’“amichettismo” generalizzato vengono portati sulla cresta dell’onda immeritatamente da critici compiacenti con risultati pessimi. Insomma, è come dare la colpa all’usciere se la fabbrica non funziona.
 
Cari saluti
Graziano