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giovedì 3 aprile 2025

EUROPA GUERRAFONDAIA
Questa è la piazza giusta
 
 

La guerra iniziata il 24 febbraio 2022 si protrae ormai da oltre tre anni causando sofferenze inenarrabili alle popolazioni coinvolte. La Nato e i vertici dell’Unione europea non hanno fatto nulla (…). Al contrario hanno bandito ogni ipotesi di negoziato e hanno alimentato il conflitto rifornendo l’Ucraina di armi sempre più performanti, coltivando il mito di una vittoria militare impossibile da conseguire (…) La prospettiva che si ponga fine alla guerra e si giunga finalmente al cessate il fuoco, a seguito dell’apertura di negoziati fra gli Stati Uniti e la Russia ha suscitato smarrimento nei vertici dell’Ue al punto che il Parlamento europeo nella sua Risoluzione del 12 marzo 2025 ha espresso “sgomento per quanto riguarda la politica dell’amministrazione statunitense di riappacificarsi con la Russia”. La risposta dell’Ue non è stata quella di attivarsi per agevolare il percorso di costruzione della pace, ma, al contrario, quella di prefigurare la continuazione della guerra con altri mezzi. Il Piano ReArm Europe (in seguito pudicamente rinominato Readiness 2030), proposto dalla presidente della Commissione, Ursula von der Layen, propone la mobilitazione di 800 miliardi di euro per consentire un riarmo straordinario dei Paesi europei (…). In questo quadro, il vertice dei “volenterosi” convocato a Parigi, con la partecipazione dei leader europei e del presidente ucraino Zelensky, è un malcelato tentativo di ostacolare il processo di pace. Si viene così delineando un progetto politico demenziale e nefasto per tutti i popoli europei (…) Quella destinata al riarmo è una cifra enorme, sottratta alla sanità, all’educazione, alla difesa ambientale, alla lotta alla povertà (…) La sicurezza si difende costruendo rapporti pacifici fra le nazioni, attraverso il disarmo reciproco e concordato, non attraverso la corsa agli armamenti. Il processo di riarmo serve solo a identificare un nemico, ad attribuire alla Federazione russa il ruolo del nemico, dividendo l’Europa con una nuova drammatica cortina di ferro. Dobbiamo bloccare questo processo prima che divenga irreversibile. Per questo aderiamo alla manifestazione indetta dal Movimento 5 Stelle per il 5 aprile a Roma.


PINO ARLACCHI, ELENA BASILE, PIERO BEVILACQUA, MARIA LUISA BOCCIA, GINEVRA BOMPIANI, ALBERTO BRADANINI, GIACOMO COSTA, ROBERTA DE MONTICELLI, MONICA DI SISTO, DOMENICO GALLO, CLAUDIO GRASSI, RANIERO LA VALLE, LEA MELANDRI, PASQUALINA NAPOLETANO, MONI OVADIA, ALI RASHID, FRANCESCO SYLOS LABINI, LINDA SANTILLI, VAURO