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sabato 12 aprile 2025

GLI ASSOLUTISMI SI EQUIVALGONO
di Luigi Mazzella
 



Per chi condivida (ce n’è  qualcuno/a?) la mia teoria dell’irrazionalità dominante nella vita (pubblica e privata) Occidentale come conseguenza inevitabile dell’abitudine contratta a “credere” anziché a “pensare” (e ciò a causa di una ‘cultura[?]” costituita sostanzialmente da tre assolutismi religiosi e due politici) non c’è da meravigliarsi di due recenti eventi: 1) la posizione assunta dai vescovi cattolici americani a dichiarato sostegno di Israele nella repressione a Gaza: 2) l’incontro, più che cordiale, complice di Orban con Netanyau. Ciò che meraviglia gli imperterriti sostenitori della cosiddetta “civiltà” della parte ovest del pianeta dovrebbe ritenersi, invece, una conseguenza prevedibile e scontata di ogni conflitto tra assolutismi diversi: chiunque vinca la situazione di illibertà, di repressione, di violenza, di aggressività criminale resta la stessa. Si tratta, in buona sostanza, dell’effetto di una stessa “mentalità” in cui le “sfumature” diverse servono solo ad alimentare il conflitto.
Domanda: Si può veramente credere che vi sia differenza tra il genocidio imputabile ai sionisti a danno dei Palestinesi a Gaza e quelli perpetrati nei secoli dai cristiani in Terrasanta, in America (centrale ma non solo), in Africa? È credibile che gli attentatori e i tagliagole islamici siano mossi da istinti diversi e più feroci di quelli degli altri due fideismi mediorientali? O Cortes docet? È ipotizzabile  che gli assassini nei lager nazisti possano distinguersi da quelli compiuti dai comunisti nei gulag, nelle foibe e via dicendo?
Risposta: No! Gli assolutismi, siano essi religiosi o ideologici, sono espressione dello stesso cancro che mina l’esistenza di un pensiero libero e incondizioinato: smuovono, nel profondo,  l’emotività e mettono la sordina al raziocinio. L’unico modo di agire che consenta di “ragionare”nella valutazione di ogni azione umana è di liberarsi  dei paraocchi della fede o della ideologia.
L’Occidente sarà veramente un continente vivibile quando non sarà più costituita dai Netanyau, dai Borgia, dai tagliagola dell’Islam, da Hitler, da Stalin, da Mussolini e Fidel Castro e anche dai Biden, Trump, Macron, Starmer, Von der Leyen, Peron, Orban: tutte anime pie e utopiste, che vogliono il bene dell’umanità e lo realizzano mandando “anzitempo all’Orco” i loro contemporanei a godere di non provate celestiali dolcezze.
Alla fine della guerra, a Roma, le scritte che asserivano che si stavameglio quando si stava peggio, cominciavano in dialetto locale con l’espressione “A ridatece…
Erano slogan ingannevoli e mendaci: da duemila anni si stava malissimo e ogni promesso, agognato “bene” non rappresentava altro che un male peggiore! Consentitemi allora, in base al principio del “repetita juvant”, di insistere nel mio personalissimo (e non seguito) slogan: Aridateci i Democrito, i Parmenide (perdonando gli Eraclito per l’idea malsana sulla “guerra”), i sofisti, e tutti i presocratici (rectius: pre platonici) e soprattutto Epicuro che ci invitava ad amare la vita e a viverla piacevolmente in libertà e in pace senza nuocere agli altri.