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martedì 15 aprile 2025

LA DIFFICILE PACE
di Luigi Mazzella


 
Domanda iniziale: perché, pure essendo, le due grandi potenze mondiali del Nord America di Donald Trump e della Russia di Vladimir Putin, decisamente orientate nella stessa direzione di volere, cioè, la pace, il conflitto in Ucraina continua a mietere morti di giovani vite e a produrre ingenti distruzioni materiali? Provo a dare una risposta: probabilmente perché si ritengono inscindibili la guerra e la propaganda (che, sempre, da una parte e dall’altra, accompagna il conflitto). 
Seconda domanda: perché si ritiene che esse secondo il motto latino “simul stabunt et simul cadent? Può entrarci il fatto che, normalmente, la Storia la scrivono i vincitori ed essi intendono affidare alla memoria dei posteri le “buone ragioni” della loro discesa in campo? E significa qualcosa che nel conflitto ucraino non v’è ancora chiarezza tra vinti e vincitori perché la guerra continua con l’aiuto degli Stati Europei a Zelensky? Solo gli Stati Uniti d’America hanno dichiarato formalmente di avere perso una guerra, voluta sostanzialmente da Joe Biden e con Trump, Vance, Kennedy jr. e hanno ammesso pubblicamente che a provocare l’invasione russa in Ucraina sarebbero stati, da un lato, l’inosservanza da parte di Zelensky di ben due patti stilati a Minsk a garanzia dell’indipendenza e a protezione delle minoranze filorusse e russofone nelle regioni di confine  (un patto del tipo De Gasperi-Gruber per l’Alto Adige sarebbe stato necessario e sufficiente per evitare ogni contesa) e, dall’altro, la presenza di risorti battaglioni neonazisti (denominati Azov) al confine della Russia (che i tedeschi di Hitler aveva dovuto già sconfiggerli e cacciarli dal proprio territorio nella seconda guerra mondiale). La posizione degli Statunitensi (e quella  corrispondente dei Russi)  era l’unica che potesse consentire una trattativa utile per giungere alla pace. Purtroppo, però, Russi e Statunitensi si sono trovati sul cammino della pace Europei e Ucraini, in posizione che è restata nettamente contrapposta alla loro versione dei fatti. E ciò a causa della presenza, in Europa, di una scomoda propaggine (verosimilmente sostenuta dai servizi d’intelligence dei vari Paesi del Vecchio Continente) del Partito Democratico americano, sconfitto negli States da Trump, ma in grado di mandare, attraverso la NATO, tutto all’aria e mantenere in piedi una sanguinosa e catastrofica guerra, continuando a mandare armi a Zelensky, ringalluzzito belligerante. Ancora una volta, nella storia dell’Umanità, la fideistica, fanatica, utopista, ideologizzata Europa si è dimostrata, come il vicino Medio Oriente (da cui ha ereditato la rissosa cultura religiosa) focolaio di guerre e di conflitti distruttivi di portata mondiale. Macron, Von Der Leyen, Starmer & co. hanno continuato a propagandare la “versione sull’aggressione russa” formulata di Joe Biden, e i medesimi  in aggiunta e contro ogni regola di buon gusto, hanno fatto a gara con altri “Capi” Occidentali” a ingiuriare Putin con un un vergognoso linguaggio da trivio.
Terza Domanda: E l’Italia che, nel passato della Destra pre-governativa aveva assunto posizione critica nei confronti dell’Unione Europea filo-diretta dai Democratici Statunitensi che cosa ha fatto nei suindicati frangenti? Contraddicendo la sua precedente politica e la versione di un suo passato leader come Silvio Berlusconi (nel  2014) si è barcamenata come al solito tra Scilli e Cariddi, mostrando di essere imparzialmente non “inimica a Dio (Trump)” ma nemmeno “agli inimici sui”, senza mai osare, cioè di avere una coraggiosa e autonoma idea propria.
Ultima Domanda: Quando vi sarà la pace? 
Risposta possibile: Quando la “sinistra” Europea, Democratica per procura, per effetto dell’inevitabile ribaltamento politico realizzato dai fautori della pace, incuranti di essere definiti di destra, perderà i suoi attuali leader (in alcuni Paesi ancora  governanti) e la Storia, per i risultati ottenuti sul campo, potrà essere scritta secondo la versione berlusconiana del 2014 e non in base a quella tajanea odierna.