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mercoledì 30 aprile 2025

TEMPI DURI PER I BEOTI
di Luigi Mazzella


 
Intelligenza artificiale e suoi responsi truccati per i falsi o errati software inseriti nel marchingegno elettronico-digitale, realtà fotografiche inventate e create dal nulla che riproducono scene di vita solo immaginarie, fake-news divulgate con potenti mezzi di diffusione (carta  stampata o radio-televisione), sondaggi taroccati di opinione, effettuati senza alcun vero e penetrante controllo di chicchessia, notizie lanciate on line,  per disorientare chi è già sufficientemente confuso: la vittima designata è sempre la stessa, il quidam de populo da condurre per mano in scelte sbagliate che fanno comodo agli ideatori di inganni. Naturalmente, se variano le caratteristiche deldestinatario della truffa cognitiva e cambiano conseguentemente gli effetti che può produrre la medesima. Il cittadino-beota diventa un prezioso divulgatore di falsità anche colossali; quello dubbioso o scettico ingenera perplessità ma solo in pochi. Il conto si chiude, comunque, a favore degli artefici delle frodi.
Soltanto chi è “ammalato di razionalismo” non desiste e insiste, invece, nella necessità di usare la ragione nella ricerca di una risposta soddisfacente o quantomeno non semplicistica e ingenua. Qualche esempio dell’ambivalenza interpretativa di ogni presumibile inganno comunicativo chiarisce meglio i concetti sin qui esposti. Sui mass-media statunitensi (e poi mondiali) campeggia la notizia del forte calo di consenso popolare di Trump. 
Domanda: È opera, un tale allarme, dei Democratici nemici dell’attuale Presidente o dello stesso Donald che vuole inviare un messaggio a Putin per indurlo ad affrettare i tempi della pace per non danneggiare elettoralmente l’amico d’oltreoceano? Se le armi tacessero, i vantaggi per il leader repubblicano e la sua parte politica sarebbero evidenti e non vi sarebbe sondaggio precedente capace di elidere il risultato favorevole. L’ambiguità dei messaggi politici, oggi, va anche ben oltre la truffa perpetrata dagli “addetti agli inganni” per così dire “di mestiere”. A volte sono gli stessi protagonisti della vita politica a intorbidire le acque con le loro dichiarazioni. Quando alti personaggi di un establishment  legato alla Centrale Democratica, divenuta ormai mondiale per i sotterranei (massonici?) maneggi di CIA e M16) inveisce contro Putin c’è da credere che esegue fedelmente un ordine “vero e reale”, per così dire, dei “padroni del vapore”, lo stesso non può ritenersi quando a lanciare l’invettiva è chi si barcamena tra Trump e Von der Leyen per rendersi artefice di un accordo tra gli stessi.
Conclusione: Tempi duri per i quidam de populo: il falso estende ovunque i suoi tentacoli.