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sabato 17 maggio 2025

POETI PER GAZA
di Alberto Figliolia



Ai bambini di Gaza
 
Il presepe delle case
bombardate è una macchia
di buio, scorcio del vuoto
che pencola nei brandelli
di muro, nelle tappezzerie
strappate, nei mobili
ottusamente incolumi;
è intimità violata,
esposta allo sguardo
di chiunque passi
nella strada costellata
di macerie e polvere
mista a sangue,
e il sangue è polvere
a sua volta: dolore
porpora, liofilizzato, concentrato,
che si alza e disperde
in granelli nel vento acre,
aria che rotea
in parole morte;
è il giocattolo abbandonato
– fra mattoni, pietre e ferro
in un caos da fine dei giorni –
di un bambino, abbandonato
a sua volta al ronzio
dei droni che macinano
implacabili il cielo
dividendolo in poligoni
di immobile attesa,
in reticoli di paura sospesa,
e non può indicarli col dito,
solo col moncherino
che fu braccio, gli occhi
un pozzo di silenzio
in domande senza risposta.