CISL. MA CHE RAZZA DI DIRIGENTE
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Daniela Fumarola |
Caro Direttore,
Daniela Fumarola, segretaria generale della CISL, l’11 maggio ha invitato a non votare i referendum, in un’intervista al “Corriere della Sera”. In una successiva intervista (cfr. “La Verità”, 19 maggio) ha fatto marcia indietro, smentendo se stessa ed affermando che la sua confederazione non invita all’astensione, anche se non partecipa alla “tifoseria da stadio” intorno ad essa. Contesta i referendum nel merito, compreso il quinto che, se prevalessero i Sì, ridurrebbe da 10 a 5 gli anni di attesa per l’acquisto della cittadinanza attiva. Forse ha influito su tale ripensamento la presa di posizione dell’ex segretario generale, Savino Pezzotta, e di quasi un centinaio di ex dirigenti e di tuttora iscritti alla CISL che hanno criticato severamente proprio quella affermazione identitaria della sua attuale dirigenza in dissenso polemico dalla CGIL. Né iscritti alla CISL, per la storia di quel sindacato, né chiunque abbia a cuore i diritti dei lavoratori, possono restare insensibili al richiamo del cardinale Zuppi, presidente della CEI, al valore civile della partecipazione democratica al voto, in evidente contrasto con la posizione assunta dalla presidente del consiglio e dalla maggioranza di governo.
A ben vedere, si tratta di sviluppi positivi, compreso il ripensamento di Daniela Fumarola, non solo ai fini del raggiungimento del quorum nel prossimo referendum, ma anche ad una ripresa di un pluralismo democratico da tempo carente all’interno di una confederazione che un tempo ne andava orgogliosa.
Gian Giacomo Migone
(Cofondatore della CISL Università, iscritto alla FNP-CISL)