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giovedì 5 giugno 2025

DA HITLER A ZELENSKY
di Luigi Mazzella


 
Corsi e ricorsi Vichiani:
 
Come in un qualunque manicomio degno di tale nome, anche nell’Occidente i gradi di follia sono molto diversi. Vi sono forme leggere di insania mentale che Totò avrebbe definito “quisquilie e pinzillacchere” ma altre di gravità gigantesca. Per esempio una vera, piena e drammatica follia, suicida e omicida allo stesso tempo, è quella di cui, ieri, s’è mostrato capace il comico ucraino d’avanspettacolo Volodymir Zelensky, diventato (come avvenne per l’imbianchino di Vienna) prima leader di un partito e poi Capo riconosciuto e temuto  di un Paese, l’Ucraina. Il predetto, ordinando un attacco con droni simultaneo e senza precedenti contro 5 basi aeree russe che ospitano bombardieri Tupolev (Tu-95 e Tu-22M) noti come portatori aerei di armi nucleari (cosiddetti vettori speciali o strategici per trasportare e sganciare bombe atomiche) ha messo gravemente  in pericolo la sicurezza internazionale. Il sistema mass-mediatico ufficiale ne ha trattato solo di sfuggita e nessuno dei commentatori politici  favorevoli all’escalation della guerra contro la Russia, voluta dai “volenterosi” (Macron, Starmer, Merz, Von der Leyen) ha ricordato che la pazzia del dittatore ucraino fa venire in mente la celebre frase di Hitler che chiedeva a Dio di “perdonargli gli ultimi dieci minuti di guerra”, perché si  tratta verosimilmente di una follia condivisa. Quando il forsennato ex comico da avanspettacolo, intendendo passare alla tragedia, ha minacciato di usare  ancora altri droni quadricotteri, occultati nel trasporto e lanciati da camion contro obiettivi situati fino a oltre 8mila chilometri dal confine tra Russia e Ucraina, i “volenterosi” hanno sotterraneamente condiviso il vanto del Servizio di sicurezza interna ucraino (SBU) di essere in grado di  effettuare un’operazione contro l’aviazione strategica russa, distruggendo “il 34 per cento dei vettori missilistici da crociera strategici presso i principali aeroporti russi per “un costo totale dei danni alle attrezzature russe che ammonta presumibilmente a 7 miliardi di dollari”. La Russia, ovviamente, dopo l’attacco che ha causato danni materiali a cose e a persone, ha richiesto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU che questi attacchi agli  aeroporti della sicurezza nucleare siano considerati (e dichiarati) come un’aggressione che necessita di una risposta da parte della comunità internazionale. Il riferimento a una possibile risposta nucleare russa non è espresso ma appare implicito. La follia immane dell’emulo del Fuhrer non deve far dimenticare quella più contenuta ma non meno gravida di possibili, catastrofiche conseguenze di alte autorità pubbliche dello Stato Italiano e del Paese ritenuto l’alleato per eccellenza, l’America del Nord. Con l’iniziativa di Zelensky e con l’irrequietezza dei “Volenterosi” il pericolo di morire sotto un bombardamento è aumentato enormemente anche per gli Italiani, co-belligeranti per le norme sulla guerra, dopo gli eventi delle ultime ore.



E difatti: permanere in un’organizzazione i cui membri, tutti insieme, violano le norme che sono state da essi stessi varate per disciplinare la loro attività (nel caso di specie: l’articolo 5 che prevede come legittima solo la cobelligeranza di uno Stato  nell’ipotesi di attacco a un Paese che è membro della NATO e non di qualsiasi altro) non risponde certamente a criteri di razionalità e a principi di buon governo di una popolazione trascinata in guerra, dalla sua intera e totale classe politica, a sua insaputa. Se poi l’attività svolta (nel caso in esame: l’appoggio con l’invio a Zelensky di armi e di mezzi offensivi per la guerra dell’Ucraina contro la Russia) è stigmatizzata negativamente e, quindi, fermamente disapprovata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, che è la massima organizzazione internazionale e intergovernativa che ha lo scopo di mantenere la pace e la sicurezza nel mondo, l’irrazionalità sfiora l’insania politica.
Domande: 1) La nostra pulzella, giuliva e gioiosa, continuerà nei suoi “salamelecchi” internazionali, saltarellando da un luogo all’ altro del Pianeta e si dedicherà invece a tener fuori il suo Paese dal cupio dissolvi di un’Europa, desiderosa di anticipare per il vecchio Continente la profezia di Spengler? 2) E che cosa aspetta il grande mago dei Dazi a usare la sua bacchetta da Mandrake per far scomparire dall’orizzonte delle strutture dannose la deprecabile NATO?