TRUMP VUOLE FERMARE VERAMENTE
PUTIN? di Luigi Mazzella
Una delle prime cose che ho
imparato dalle mie esperienze di vita è stata la certezza dell’assoluta falsità
della propaganda dei Paesi che entrano in guerra. Da bambino, gli
slogan del Duce del Fascismo, Benito Mussolini, mi avevano convinto,
negli anni Quaranta, della estrema, inguaribile perfidia di
Albione (nome antico dell’Inghilterra), del perverso giudaismo massonico e plutocratico
degli Stati Uniti d’America e della mostruosa abitudine dei Russi di mangiare i
bambini “dopo averli sbucciati come caramelle”, ma alla fine della seconda
guerra mondiale ero stato indotto a credere, dai nuovi “Soloni” al
governo del Paese e dal loro seguito di “giannizzeri” dei media che
Inglesi e Nord-americani erano stati i nostri beneamati “liberatori” dalla
schiavitù politica e che i Russi avevano decapitato il Nazismo, il mostro più
orribile di tutte le nefandezze ideologiche.Forte di tale acquisita certezza, quando all’inizio della guerra russo-ucraina
ho sentite le due contrapposte propagande, non ho creduto né all’una né
all’altra, chiedendo lumi solo al mio raziocinio e nutrendo notevoli
perplessità su ciò che andavo leggendo e ascoltando. Dopo, però, le
dichiarazioni di Donald Trump, del suo Vice Vance e di Robert Kennedy jr.
Ministro della Sanità ed erede (nipote e figlio) dei due celeberrimi fratelli
(JF e Robert sr.), e sempre confidando nel mio uso di ragione, ho
elaborato una mia idea sulle origini di quel conflitto. Se ben tre illustri
Statunitensi dichiaravano falsa la propaganda ucraina sull’aggressione e
sull’invasione russa (fatta propria, invece, da una NATO, influenzata da
un ben poco lucido Joe Biden (oltre che stupida violatrice delle sue
stesse norme con l’intervento bellico) e ritenevano veritiera la versione sul
pericolo di un nascente neo-nazismo ucraino (genocida con i
battaglioni Azov di filorussi e Russofoni nelle zone di confine del Paese di
Zelensky) non v’era ragione per cui non dovessi credere a un Putin, consapevole
che il sacrificio di milioni di Russi morti per combattere il Nazismo in Europa
non dovesse risultare vano per le bizze e le smanie di potere di un comico
d’avanspettacolo, stanco del suo mestiere. Rebus sic stantibus, mi sono posto due angoscianti domande: 1)Se Trump si era convinto della linea di Putin volta a estirpare un
nascente neo nazismo nel cuore dell’Europa dopo gli anni di
collaborazionismo di molti Ucraini con Hitler al tempo della seconda guerra
mondiale, perché invitare Putin a fermarsi prima di avere portato a
termine l’operazione (la stessa che era stato l’orgoglio dei suoi predecessori
nella seconda guerra mondiale?) 2) Se il Presidente Statunitense ha ritenuto esatta la tesi di
un risorgente pericolo nazista nel cuore d’Europa, perché non ha tentato
di convincere i suoi alleati Nato, tutti sedicenti antifascisti (tranne
la Meloni) dell’abbaglio preso e non ha provato ad invitarli a smettere di
abbaiare stupidamente all’Orso Russo? È comprensibile che egli,
dimenticando le lezioni della Storia, non abbia tenuto conto che in Europa i
“volenterosi moschettieri delle guerre”, dopo avere provocato ben due conflitti
mondiali erano già pronti per alimentarne un terzo? È possibile che egli si
sia impegnato a realizzare la pace in breve termine solo perché non ha previsto
che i Super Beoti Europei avrebbero continuato a muoversi da cobelligeranti
dell’Ucraina e a inviare armi a Zelensky per ritardare la sua resa? La risposta alla seconda
domanda potrebbe essere addirittura più inquietante e legittimare un terzo
interrogativo: 3) Potrebbero il silenzio e l’invito del neo Presidente essere il
segno di una precisa e furbesca convenienza americana di fare armare gli
Europei con acquisti di missili, bombe e altro negli States dopo la
vittoria ottenuta dell’aumento al 5%, nei bilanci dei Paesi Europei, delle
spese militari? Se così fosse, il “Cave
Trump” sarebbe d’obbligo ma resterebbe privo di ascolto nell’Europa dei Super
Beoti!