Qualche giorno fa, su queste pagine, Romano Rinaldi stigmatizzava
il comportamento di Trump e di altri esponenti della politica internazionale segnalandone
la volgarità. Sconfortato doveva prendere atto di quanto la classe politica sia
caduta in basso e degenerata. Spesso si ha l’impressione di avere a che fare
con dei veri e propri teppisti usciti dai bassifondi delle più degradate
periferie. Ci si chiede dove sia finita la compassata e discreta diplomazia fatta
di tatto, buone maniere, prudente cultura del dialogo. Possibile che nulla può
nei confronti di questi esagitati bifolchi? Che non sia più in grado di
consigliar loro nemmeno cauti passi e linguaggio adeguato al ruolo che ricoprono?
Se non ci fossimo di mezzo noi, vederli scannarsi a vicenda brandendo un machete
a testa non mi dispiacerebbe affatto. Ma, come ho sottolineato più volte, sono
dei vili e personalmente non rischiano. Usano i pretoriani che hanno assoldato
al loro servizio (i criminali riescono a mandare a morire gli idioti al posto
loro; se ci pensate è un’idea geniale), o le armi (che altri criminali ben
vestiti e ben pagati con il denaro di chi lavora, per loro costruiscono) e così
i teppisti e i bulli di Stato le mani non se le sporcano. A questo punto non
possiamo che sperare che il bullo della Casa Bianca faccia prima possibile la
fine di Kennedy: in quel Paese sono dei maestri a questo riguardo. E al
teppista di Mosca (l’ex presidente russo Medvedev) somministrino una vodka al
polonio. Anche in Russia sono maestri al riguardo. Arsenico