Pagine

sabato 2 agosto 2025

IL TEPPISTA E IL BULLO 



Qualche giorno fa, su queste pagine, Romano Rinaldi stigmatizzava il comportamento di Trump e di altri esponenti della politica internazionale segnalandone la volgarità. Sconfortato doveva prendere atto di quanto la classe politica sia caduta in basso e degenerata. Spesso si ha l’impressione di avere a che fare con dei veri e propri teppisti usciti dai bassifondi delle più degradate periferie. Ci si chiede dove sia finita la compassata e discreta diplomazia fatta di tatto, buone maniere, prudente cultura del dialogo. Possibile che nulla può nei confronti di questi esagitati bifolchi? Che non sia più in grado di consigliar loro nemmeno cauti passi e linguaggio adeguato al ruolo che ricoprono? Se non ci fossimo di mezzo noi, vederli scannarsi a vicenda brandendo un machete a testa non mi dispiacerebbe affatto. Ma, come ho sottolineato più volte, sono dei vili e personalmente non rischiano. Usano i pretoriani che hanno assoldato al loro servizio (i criminali riescono a mandare a morire gli idioti al posto loro; se ci pensate è un’idea geniale), o le armi (che altri criminali ben vestiti e ben pagati con il denaro di chi lavora, per loro costruiscono) e così i teppisti e i bulli di Stato le mani non se le sporcano. A questo punto non possiamo che sperare che il bullo della Casa Bianca faccia prima possibile la fine di Kennedy: in quel Paese sono dei maestri a questo riguardo. E al teppista di Mosca (l’ex presidente russo Medvedev) somministrino una vodka al polonio. Anche in Russia sono maestri al riguardo.
Arsenico