Ieri, le
truppe di occupazione naziste. Oggi, a declinare variamente quello stesso
minaccioso avvertimento sono - con qualche crescente eccezione - le virtuose
democrazie europee. Banditi, ieri, furono i ribelli ai regimi totalitari, destinati
a scalzarli e a dare origine alle nazioni fondatrici dell’attuale Unione
Europea. Oggi, ai nipoti di quei Banditi, ai nipoti dei protagonisti delle Resistenze
europee con tanta generosa retorica celebrati ogni anno nelle ricorrenze di
rito da posteri forse non altrettanto ammirevoli, si rimprovera da Strasburgo di
non avere “lo stomaco di combattere”! Così ieri infatti il commissario
capo di un esecutivo mai eletto, Ursula von der Leyen: “Europe must fight!
Does Europe have the stomach to fight?”.
Ai nipoti dei Banditi delle
Resistenze europee si intima, da Strasburgo, di non mollare un centimetro di
territorio. Ancora nelle parole della presidente di una Commissione senza Costituzione:
“L’Europe défendra chaque centimètre carré de son territoire, Mesdames et
Messieurs!”. Ma da chi dovremmo
difendere il nostro territorio? Chi dovremmo avere il fegato di combattere?
Per quanto attestano gli atti, i novelli
Banditi sono un Paese - la Federazione Russa - che non risulta aver pestato un
dito ad alcun Paese della ‘democratica’ Unione Europea. Semplicemente, si è trovata
circondata da un’alleanza militare difensiva denominata NATO trasformatasi, a
mandato scaduto, nella compagine più offensiva e aggressiva della storia contemporanea.
E comincia ad esserne comprensibilmente preoccupata.
Da parte sua, con poche
crescenti eccezioni, la grancassa mediatica occidentale racconta il conflitto
in Europa orientale assumendo acriticamente, perinde ac cadaver, il
punto di vista di una sola delle parti, sovente alterando, oscurando o
gonfiando fatti, dichiarazioni, immagini, talora scadendo nel ridicolo. Poco o
nulla viene riportato dei punti di vista divergenti. Men che meno si affronta il
tema delle origini, delle cause e del contesto nel quale quel conflitto si è
venuto costruendo. Sembra essersi del tutto smarrito il ruolo del ‘quarto
potere’: l’allineamento ha preso il posto dell’inchiesta, il copia-incolla
quello dell’indagine, il conformismo quello della deontologia. Una mutazione
genetica che affligge ormai tutti i settori dell’informazione dominante.
La ‘santa alleanza’ fra istituzioni
nazionali ed europee tragicamente autoreferenziali, avulse dalle popolazioni
‘rappresentate’, e organi di disinformazione proni alle esigenze narrative indispensabili
alla loro sopravvivenza, non merita allora di diventare oggetto di libero dibattito
pubblico? Al riparo da paraocchi e anatemi? Vogliamo parlarne?
Va in scena così oggi 12 settembre a Firenze, a cura dell’associazione di volontariato Idra, pericolosamente
divergente, un primo tentativo di ‘dialogo di strada’ in quattro lingue,
a partire dalle parole chiave “Achtung Banditen! I Russi dappertutto?”. Una
costatazione. Una domanda.