BANDIERE SU PALAZZO
VECCHIO
Terzo
appuntamento di ‘dialogo in strada’ a Firenze venerdì 19 settembre dalle 10 e alle
12 fra i due ingressi della stazione di Santa Maria Novella.
Oggetto
di riflessione e di confronto, questa volta, la stessa immagine di Firenze, con
la sua tradizione (smarrita) di ‘città operatrice di pace’. Abitiamo davvero la Firenze di Giorgio La Pira? Di
Lorenzo Milani? Di Ernesto Balducci? Di
Enzo Mazzi? Se lo chiede, e proporrà il quesito al passante, fiorentino o
visitatore che sia, il manifestante di Idra che domani ripercorrerà in un volantino bilingue da distribuire lungo la stazione di Santa Maria Novella le più recenti
mosse di Palazzo Vecchio in materia di ‘emergenze belliche’. Quale ruolo
efficace di mediazione e di pacificazione può svolgere una città dove il
sindaco sposa immediatamente, a conflitto appena scoppiato, la causa di una sola
delle due parti, che si tratti di Europa orientale o di Terra Santa, esponendo
su Palazzo Vecchio la bandiera ucraina di Zelensky e quella israeliana di
Netanyahu? Che bilancio può vantare oggi questo atteggiamento, alla luce dei
risultati disastrosi che registriamo sulle rive del Dnepr, nella Striscia di
Gaza o in Cisgiordania? Perché è stato ignorato, sia da Dario Nardella sia da
Sara Funaro, l’invito a ospitare a Palazzo Vecchio un laboratorio internazionale di pace e di riconciliazione in seduta permanente, a cui invitare le formazioni
nonviolente della società civile di Israele e della Palestina? Ciliegia sulla torta della ‘Firenze operatrice di
pace’, l’istallazione in città di un comando strategico NATO, a Rovezzano,
senza che l’amministrazione comunale abbia resistito o quanto meno manifestato
allarme per una dislocazione che la rende addirittura obiettivo militare? Non è
casuale, infine, il luogo in cui Idra propone domani un ragionamento
sulla montante deriva bellicista, locale, nazionale ed europea: la stazione
ferroviaria di Santa Maria Novella. È in costruzione infatti, a un chilometro
di distanza, in un sito a pericolosità idraulica alta, accanto al torrente Mugnone, una
stazione sotterranea TAV costosissima. Autrice del progetto e committente dei
lavori è la stessa Spa (Rete Ferroviaria Italiana) che ha stretto recentemente
un’eloquente alleanza con Leonardo Spa: l’accordo di collaborazione, recita il comunicato congiunto del 15 aprile 2024, «per assicurare la movimentazione
di risorse militari, all’interno e all’esterno dell’Europa, anche con breve
preavviso e su larga scala, garantendo capacità di trasporto sicure,
sostenibili e resilienti». È forse un altro tassello di pace?
Associazione
di volontariato Idra