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venerdì 5 settembre 2025

LA PARATA MILITARE DI XI 
di Luigi Mazzella


 
Quando gli esseri umani non perdono il lume della ragione (com’è, invece, capitato, purtroppo, ai discendenti dei pur lucidi appartenenti alla civiltà greco-romana) ogni loro gesto o parola ha un significato ben preciso nella comunicazione del pensiero. Sotto tale aspetto la “parata militare” di Pechino ha avuto un valore, per la trasmissione di idee, veramente esemplare. Guardando attentamente l’insieme complessivo delle immagini trasmesse in televisione il messaggio di Xi Ping al mondo ha avuto molteplici significati che non vanno sottovalutati e dimenticati (compreso l’invito a Massimo D’Alema che ha sorpreso non poco ma che, con le parole del vetero-comunista sulla pace, pace, potrebbe avere significato soltanto una presa di posizione della Cina contro la guerra in Ucraina e i “volenterosi” europei alla cui politica si è allineata Elly Schlein, segretaria del PD italiano. Vedremo).
Certo: il fatto che i destinatari principali dei warnings fossero gli Occidentali dalle cinque credenze fantasiose e obnubilanti avrà richiesto agli ideatori dell’imponente manifestazione uno sforzo notevole nella scelta delle inquadrature da inserire nel filmato, ma credo che il messaggio di fondo abbia raggiunto il bersaglio. Molto chiaro, infatti, è apparso l’avvertimento a Trump: il nuovo assetto geopolitico del globo vi sarà perché imposto dai mutati rapporti di forza mondiali, ma un’America “monca”, perché privata della sua gamba cosiddetta “Democratica” (dominata totalmente, ormai, per communis opinio, dal Deep State statunitense che è nelle  salde mani di finanzieri, industriali delle armi, spie e generali) e priva ormai di  leadership in Occidente, perché misconosciuta ormai, in tale ruolo, dall’Unione Europea (nelle mani dei seguaci di Biden, Obama a Clinton, per opera della CIA e dei servizi eufemisticamente definiti “deviati”; e ciò a partire dalla destra fino alla sinistra, passando per il centro) non potrà avere né un ruolo da protagonista della trasformazione, né intollerabili e persino ridicoli comportamenti da “bulli”. Dall’accenno del Presidente cinese al fatto che il Pianeta, nel suo nuovo e inedito assetto, dovrà fare una chiara scelta tra “guerra” e “pace” potrebbe dedursi, in primis, che alleanze belliche come la NATO (dimostratesi, alla prova dei fatti, più che difensive, aggressive e offensive anche fuori dei limiti dell’articolo 5 del patto atlantico) non siano compatibili con il costituendo ordine e che, in secondo luogo, il Nuovo Continente dovrà abbandonare atteggiamenti ostili verso la Corea del Nord (non caso messa in prima linea nella collocazione delle  Autorità di governo presenti alla parata).