Finché i
popoli continueranno a lottare, là ci sarà un’idea di riscatto sociale e di
rivoluzione politica. Oggi, cinquantadue anni fa l'11 settembre 1973 in Cile il golpe
fascista sostenuto dall'amministrazione USA, dal segretario di stato Henry
Kissinger, col massacro di migliaia di cileni pose fine al Governo di sinistra,
democraticamente eletto, di Unidad Popular guidato dal socialista Salvador
Allende. Un'esperienza politica avanzata di democrazia e socialismo, quella di
Unidad Popular, che avrebbe potuto cambiare il corso della storia del Cile,
avere ripercussioni internazionali, essere d'esempio per diversi altri Paesi
del mondo.La vicenda cilena, che pure diede
origine a un ampio dibattito nel movimento comunista internazionale, deve
rimanere nella memoria collettiva come un esempio e un monito incancellabili,
in particolare in questi tempi dove davvero si sta cancellando tutto quanto è
stato fatto, tra luci e ombre, vittorie e sconfitte, per il riscatto del
proletariato di tutto il mondo.Mai come in
questo momento appare necessario il ricordo di quel tragico fatto: le sinistre
sembrano essersi ritratte dalla lotta politica e dal coltivare tenacemente la
possibilità della trasformazione radicale delle marxiane “stato di cose
presenti” mentre il mondo pare avviluppato da una sindrome di guerra e di
dispregio della condizione umana.L’11
settembre 1973, il giorno della “macelleria americana” resta intatto nella
nostra mente e nel nostro cuore accanto ai grandi passaggi della storia del
movimento operaio internazionale: dalla Comune di Parigi alla Rivoluzione
d’Ottobre, alla guerra di Spagna alla vittoriosa resistenza al nazi-fascismo,
alla rivoluzione cinese, cubana, vietnamita, alla liberazione dei popoli
dell’Africa e dell’Asia dal giogo coloniale, alla fine dell’apartheid in Sud
Africa.L’11 settembre 1973, il giorno della
caduta avvenuta a mano armata con l’assassinio del “Compagno Presidente”
ricorda il giorno di una sconfitta.Per noi
che continuiamo a credere nell’ideale, è uno dei giorni di quell’“Assalto al
Cielo” verso il quale dobbiamo continuare a tendere con la nostra volontà, il
nostro impegno, il nostro coraggio.Finché i
popoli continueranno a lottare, là ci sarà un’idea di riscatto sociale e di
rivoluzione politica.