Caro Angelo, ... non eri
tu che aspiravi all’ambrogino d’oro? Peccato... Salvini l’ha proposto per
Trump... e poi, vuoi mettere il gemellaggio “la tua Milano” - Telaviv... te la
viv proprio male, eh?... direi che sui premi dovremmo fare una profonda
riflessione... o istituirne uno solo: a chi ce l’ha più lungo! Un caro
abbraccio, Gabriella
[Gabriella Galzio, poeta e critico] * Cara
Gabriella, grazie per il
tuo messaggio spiritosissimo, mi ha messo buon umore e in un momento in cui non
c’è proprio nulla di rassicurante per stare allegri. In passato qualcuno ha
pensato di fare il mio nome per chiedere al Comune di Milano di assegnarmi l’ambrogino
d’oro per meriti civili (lo ha fatto pubblicamente durante la presentazione del
mio libro La mia Milano, più di recente anche il giornalista Gian Giacomo
Schiavi del Corriere della Sera, al Circolo Filologico Milanese, promuovendomi
addirittura a difensore civico della città. Il giorno dopo mi hanno scritto dei
lettori per firmare in mio favore. Ho più volte ribadito che non si scrive per
meritarsi qualcosa, ma per un atto di verità. Ho perciò dissuaso quanti
avrebbero voluto ricandidarmi al premio per meriti culturali (il fatto che
abbia dedicato a questa città un discreto numero di libri, racconti, poesie,
teatro) e di scrivere in sua difesa praticamente da quando vi ho messo piede.
Ho una rubrica domenicale su un quotidiano che si chiama Pensieri di Città e
non faccio che scrivere di Milano. Ma scendo in piazza quando è dovuto, come
per San Siro in questi giorni. Come forse saprai il premio è di nomina
partitica o di associazioni gradite alla giunta, e in genere queste associazioni
non sono gradite a me e a “Odissea”, dunque non corro il rischio che me lo
assegnino. Quando alla tua fallica proposta - mi pare una buona idea - ma io
sarei fuori gioco vista l’età. Come ho scritto in uno spiritoso aforisma (ho
anch’io uno spiccato senso dell’umorismo) “Si comincia ad invecchiare non
quando le candeline costano più della torta, ma quando itesticoli
diventano più lunghi del pene”. Ahimè! Un bacio.
Angelo G. P. S. Dimenticavo di aggiungere che nella Sala del Consiglio c’è un
dipinto del Figino che raffigura un adirato Ambrogio a cavallo che scaccia gli
Ariani. Fosse vivo, sono sicuro che non scaccerebbe me da Milano.