COMUNICATO DI “ODISSEA”

Gaza. La gioia dei sopravvissuti
La notizia del cessate il fuoco e di un
possibile accordo fra il Governo di Israele e i miliziani di Hamas, non possono
non essere accolti positivamente. Se la tregua reggerà avranno fine morte e
distruzione: e questo è già un dato positivo. Non si tratta ancora di pace e il
cammino sarà lungo, ma coerenti fino in fondo con noi stessi, che abbiamo
sempre messo al primo posto la vita, qualsiasi pace, anche la più ingiusta, è
preferibile ad una guerra giusta. Vedremo come le cose si evolveranno e come si
comporteranno i mediatori. Non dimentichiamo che i principali attori della
mediazione in campo, sono gli stessi che hanno favorito e permesso il massacro
a Gaza; che si sono comportati da criminali e tali resteranno ai nostri occhi. La
parola “genocidio” che è rimbalzata da un capo all’atro del mondo, l’isolamento
internazionale del Governo israeliano, l’Assemblea Generale dell’Onu vuota
durante l’intervento di Netanyhau, il disprezzo generale di uomini e donne del
mondo intero verso la politica disumana di Trump, l’indignazione che ha visto le
piazze di tutto il mondo riempirsi di milioni e milioni di persone, le
spedizioni pacifiche e umanitarie delle flottiglie, la decisione del Tribunale Penale
Internazionale di chiedere l’arresto per Netanyhau, l’accusa di genocidio della
Commissione Internazionale Indipendente
delle Nazioni Unite nei confronti di Israele, hanno obbligato Trump e Netanyhau
a mettere fine al massacro. A quanti non hanno mosso un dito, ai nostri connazionali
indifferenti che non hanno sentito un minimo di umanità per scendere in piazza
(bastavano i loro corpi, per quanti pochi fossero, per unirli a tutti gli altri
e mostrare il loro dissenso e il loro rifiuto verso la barbarie), diciamo di
farsi un esame di coscienza. Per quanto riguarda invece il comportamento del nostro
Governo, non possiamo che esprimergli tutto il nostro disgusto e disprezzo. [“Odissea”]
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