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mercoledì 22 ottobre 2025

DAL CONVEGNO DI PARIGI
Poeti e scrittori contro guerre e genocidio.


 
Discorso rivolto a tutte e a tutti. Adottato dai poeti, scrittori e artisti riuniti al Convegno RESPAIX  (19, 20 e 21 settembre 2025 a Parigi - La Courneuve, organizzato dal POP - Poets of the Planet (Poeti del Pianeta).  
 
Possiamo esplorare i buchi neri dell’universo, ma permettiamo loro intorno e dentro di noi, di aprirsi sotto i nostri piedi e nella nostra coscienza e di inghiottirci. Tutto accade ora come se il Diritto Internazionale, più o meno imposto dopo le due guerre mondiali, non esistesse più. È il regno della legge del più forte. In tutti gli ambiti. La coesistenza pacifica è dimenticata e la guerra è di nuovo considerata normale; nell’economia, come nei rapporti tra Stati, persino nei rapporti tra individui. Si può invadere un Paese vicino, mandare a morte i giovani e massacrare i civili, come nella guerra in Ucraina.
Si può organizzare un genocidio, far morire deliberatamente di fame e sete milioni di esseri umani - uomini, donne e bambini - con l’obiettivo di farli sparire o costringerli all’esilio, come sta accadendo sotto i nostri occhi a Gaza.
Il razzismo più brutale, che consiste nel negare agli Altri il loro stesso status umano, è ancora una volta apertamente sostenuto dagli ‘statisti’.



Più in generale, quasi nessuno prende in considerazione il Diritto dei Popoli all’autodeterminazione; questo sarebbe un elemento essenziale per la risoluzione di molti conflitti. In un momento in cui il riscaldamento globale sta diventando evidente e incendi e disastri climatici si stanno moltiplicando sulla superfice terrestre, i Paesi più sviluppati, invece di mobilitarsi per affrontare congiuntamente le sfide comuni dell’umanità, si stanno impegnando in una nuova corsa agli armamenti. Questo è, naturalmente, un modo per rilanciare il business, ma non è solo questo. Di fronte all’emergere di nuove potenze e al relativo declino dei vecchi imperi, l’obiettivo, come alla vigilia della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, è quello di Spartirsi il Mondo e le sue ricchezze. E anche, attraverso la militarizzazione delle menti, di frenare le proteste contro la corruzione e le ingiustizie che suscitano indignazione pubblica. Data la folle accumulazione di armi, in particolare nucleari, il minimo di questi conflitti potrebbe condurci verso una nuova conflagrazione globale. Il potere che l’umanità detiene nelle sue mani è tale che può senza dubbio superare i suoi problemi più difficili, ma anche autodistruggersi e distruggere le proprie condizioni di esistenza.
Ma non è scritto nelle Stelle che l’umanità sia pronta al Suicidio!
Sappiamo che tutte le guerre volte a cambiare l’equilibrio di potere finiscono necessariamente in discussioni, e ci rifiutiamo di permettere che la Vita di bambini, donne e uomini venga sprecata.



Come poeti, scrittori, artisti e uomini di lingua, sappiamo che è attraverso le parole che abbiamo accesso all’umanità. Ed è attraverso le Parole che l’umanità può salvare sé stessa. Il potere del Linguaggio deve sostituire il linguaggio della forza, e il Dialogo deve prevalere sul monologo impari e omicida delle armi.
Certo, una poesia o una canzone non possono fermare un missile. Ma non siamo impotenti. Possiamo dire la Verità, denunciare i colpevoli e ripristinare le ragioni della Speranza. Siamo qui non solo per salvare l’Onore, ma per affermare un Movimento culturale Pro-Pace. Di fronte alla guerra, di fronte al fallimento della globalizzazione ultraliberista, che ovunque genera l’ascesa dello sciovinismo e  del neofascismo, possiamo sostenere l’idea che apparteniamo tutti alla stessa nazione, multicolore e unita, gli Abitanti della Terra. Rendiamo omaggio ai popoli che si mobilitano e a questa nuova generazione che si solleva ovunque, condividendo indignazione e fratellanza.



Siamo il Popolo del Mondo, il popolo di Donne e Uomini che provengono dai quattro angoli della Terra e che si ritrovano qui e ovunque, perché “il centro del mondo è ovunque e con noi”. Facciamo parte di questo popolo di uomini e donne solidali con i loro simili e con la vita sulla Terra, questo potenziale Popolo del Mondo che deve raggiungere la consapevolezza e l’esistenza, perché è attraverso di loro che giungerà la nostra salvezza comune.
Come artisti, scrittori, poeti, non abbiamo aspirazione più alta che contribuire a questo.