Orban avrà tutti i difetti, ma almeno
sull’Ucraina ha le idee chiare. Èimmaginabile
che Orban abbia espresso anche al Papa la propria opinione che gli europei, nel
loro interesse, dovrebbero parlare con la Russia. Il problema è capire
cos’abbia in testa Leone. Dopo le stupidaggini wojtyliane e ratzingeriane sulle
radici cristiane dell’Europa, sarebbe ora che dal Vaticano uscisse una parola
di ammonimento a un’Europa che marcia verso la guerra. La deriva militaristica
è certamente l’aspetto già grave della crisi europea; tuttavia non c’è
bisogno di questa convinzione per vedere la profondità della crisi. Secondo Orbán, la crisi ucraina può
essere risolta solo con la partecipazione di altri paesi. “Questo obiettivo può
essere raggiunto solo coinvolgendo forze esterne. Qualcuno deve parlare di pace
con i russi. Possono essere gli Stati Uniti o l’Europa. Ma l’Europa non vuole
avviare colloqui con la Russia, il che è un errore catastrofico”, ha dichiarato
in un’intervista al canale televisivo M1. Ha osservato che una volta ripresi i
contatti con la Russia, gli Stati Uniti “affronteranno la questione del futuro
dell’Ucraina e delle sue risorse economiche”, mentre l’Europa rimarrà ai
margini e non sarà in grado di mantenere il dialogo “nemmeno sul proprio
futuro. Per questo
motivo vogliamo che i leader europei si mettano in contatto diretto con i russi
per avviare colloqui e raggiungere un accordo sul sistema di sicurezza europeo
tra Russia ed Europa”, ha spiegato il primo ministro. Ha affermato di ritenere che, una
volta terminato il conflitto, l’Ucraina debba rimanere indipendente e sovrana,
ma ciò non significa che debba essere ammessa nell’Unione Europea. “Firmiamo
con l’Ucraina accordi che siano utili per lei, ma che non ci mettano a
repentaglio. Quindi, niente adesione all'UE”, ha sottolineato Orbán. Franco Continolo