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martedì 18 novembre 2025

“ODISSEA” NON È SOLO UN CORO DI VOCI…



Caro Direttore,
vorrei dedicare alcune riflessioni, dettate soprattutto dal sentimento di gratitudine, per la possibilità di poter scrivere sulla rivista “Odissea”. Devo però fare un salto indietro, di un anno e mezzo circa e, più precisamente, al giorno successivo alla presentazione dell’Antologia, da Lei curata, sulla raccolta di poesie dedicate alla strage di Piazza Fontana, tenutasi il 25 Aprile 2024 presso il Don Uva di Bisceglie, con la partecipazione del poeta Zaccaria Gallo e del Professor Langella, i cui testi, fra gli altri autori, appartengono alla medesima raccolta e di cui lessi alcune poesie. In questo arco di tempo, non sono poi mancate le due trasferte presso la Biblioteca Ostinata di Milano, per la presentazione del primo romanzo di Gallo, Pensel, di cui ne auspico un secondo, e la presentazione dell’Antologia già citata, dedicata a Pino Pinelli presso l’Anpi di Voghera, a cui avevo prestato la mia voce; così come annovero fra i bellissimi ricordi, la seconda trasferta a Milano, presso l’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, nuovamente per la presentazione di Pensel, affiancata da alcune mie letture.
Ero rimasta affascinata, prima di recarci con Lei, il Prof. Langella ed il Poeta Gallo, per una breve visita al gioiello romanico tranese che spicca sul mare Adriatico, con i suoi quasi 280 scalini (li contammo quel giorno!) per raggiungere il Campanile e per godere di un paesaggio così sublime.
Ricordo ancora lo stupore di quel giorno, prestando ascolto ai vostri discorsi sulla “Carmen”, in uno dei Cafè biscegliesi, davanti ad un piattino di deliziosi sospiri: non avevo argomenti dello stesso calibro, in tema lirico e non solo, per potermi inserire in un discorso critico, nonostante sia appassionata di arte e musica, ma mi piaceva osservarvi e ascoltarvi nel vostro scambio di idee;  quella scena mi riportava in mente contesti simili, già letti in qualche pagina di libro o dipinta su qualche tela, che ritraeva gli intellettuali bohémienne nei caffè letterari parigini: da allora quel ricordo è nitido e limpido, non è mai sbiadito e mai cadrà in oblio.
“Odissea” è divenuto uno spazio di ricerca, qualcosa che non avevo potuto concretizzare dopo gli studi universitari, un momento di silenziosa condivisione con altri intellettuali e scrittori, da cui posso solo continuare ad imparare, un modo per denunciare ciò che non dovrebbe mai minare la dignità di un essere umano, universalmente concepito, che si tratti di sfera lavorativa, sociale, familiare, istituzionale, ambientale, culturale etc.
Tutto questo è per me “Odissea”: guardare il mondo da più punti di vista, con le sue atroci sofferenze e bellezze, e con occhio obiettivo ed umile, portare una piccola testimonianza che possa scuotere il cuore e le coscienze di tutti.
Semplicemente Grazie Direttore.
Anna Rutigliano.